Tempo di lettura: 1 minuto

(Adnkronos) – E' morto Marcello Mutti, 83 anni, patron della storica e omonima impresa emiliana specializzata nella lavorazione e nelle conserve di pomodoro. L'imprenditore si è spento mercoledì sera. A dare la notizia la 'Gazzetta di Parma' che ha raccolto le parole del figlio Francesco, dal 1994 amministratore delegato dell'azienda.  "Mio padre è scomparso nella casa in cui è venuto al mondo. La casa all'interno dell'azienda", sottolinea, spiegando che "l'eredita' che ci lascia è quella di vedere l'azienda come un valore, basato sull'importanza della progettualita' e della costruzione. Un'azienda in cui l'attenzione e il rispetto verso la persona devono essere prioritari". Commentando la scomparsa il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, su X osserva come con Marcello Mutti "ci lascia un modello di tenacia, innovazione e passione. Un capitano d'azienda in grado di scrivere una bella storia di imprenditoria familiare italiana che ha permesso al nostro Paese di avere un ruolo di primo piano nel settore agroalimentare".  Mutti, nato il 25 dicembre 1940, si era laureato in Economia e Commercio ed era sposato dal 1966 con Angelita Rossi. La Mutti, storica azienda di Parma, è leader in Europa nel mercato dei derivati del pomodoro. Le sue origini risalgono al 1899 quando Marcellino e Callisto Mutti danno avvio alla prima campagna di trasformazione del pomodoro. Oggi il Gruppo Mutti, con oltre 125 anni di storia, è presente in 100 Paesi al mondo con un fatturato netto nel 2023 pari a 665 milioni di euro e 525.000 tonnellate di pomodoro trasformate nello stesso anno. Per quanto riguarda le vendite, nel 2023 i volumi export hanno superato i volumi di vendita italiani a seguito di una crescita a doppia cifra ogni anno.  —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Redazione

Lsd sta per Last smart day, ovvero ultimo giorno intelligente, ultima speranza di una fuga da una cultura ormai completamente omologata, massificata, banalizzata. Il riferimento all'acido lisergico del nostro padre spirituale, Albert Hofmann, non è casuale, anzi tutto parte di lì perché LSDmagazine si propone come cura culturale per menti deviate dalla televisione e dalla pubblicità. Nel concreto il quotidiano diretto da Michele Traversa si offre anzitutto come enorme contenitore dell'espressività di chiunque voglia far sentire la propria opinione o menzionare fatti e notizie al di fuori dei canonici mezzi di comunicazione. Lsd pone la sua attenzione su ciò che solletica l'interesse dei suoi scrittori, indipendente dal fatto che quanto scritto sia popolare o meno, perciò riflette un sentire libero e sincero, assolutamente non vincolato e mosso dalla sola curiosità (o passione) dei suoi collaboratori. In conseguenza di ciò, hanno spazio molteplici interviste condotte a personaggi di sicuro spessore ma che non trovano spazio nei salotti televisivi, recensioni di gruppi musicali, dischi e libri non riconosciuti come best sellers, cronache e resoconti di sport minori, fatti ed iniziative locali che solitamente non hanno il risalto che meritano. Ma Lsd è anche fuga dal quotidiano, i vari resoconti dai luoghi più suggestivi del pianeta rendono il nostro magazine punto di riferimento per odeporici lettori.