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(Adnkronos) – "L'investimento su occupazione femminile, parità di genere e natalità è un obiettivo strategico, al centro della nostra azione di Governo". Ad affermarlo è Lucia Albano, sottosegretario ministero Economia e Finanze durante l'evento 'La sostenibilità economica e sociale di Danone Italia e della sua filiera', organizzato oggi pomeriggio dalla Danone nell'ambito del G7 Agricoltura e Pesca in corso a Ortigia.
 "L'economia sociale è uno dei temi più interessanti -ha esordito Albano- soprattutto quando riguarda un'impresa profit, che può restituire al territorio e ai dipendenti un quantum di quello che che ha prodotto. Ho conosciuto Danone grazie a Sonia Malaspina, direttrice Relazioni istituzionali, Comunicazione e Sostenibilità di Danone Italia, per il grande dinamismo e per le iniziative che porta avanti, la più importante delle quali è il manifesto per la parità di genere". Per quanto riguarda le azioni del Governo Meloni in questo settore, Albano ha sottolineato che “l'investimento su occupazione femminile, parità di genere e natalità è un obiettivo strategico, al centro della nostra azione. Sostenere la natalità è importante per vari motivi, ricordando che mamme e neonati più sani pongono le basi per cittadini in salute, anche in relazione alla sostenibilità finanziaria del sistema di welfare”. Rapporto donne e lavoro è in chiaroscuro, non è così limpido. Da una parte orgogliose per obiettivi raggiunti. Soffitto di cristallo si frappone tra meriti e pregiudizi, uno dei temi più delicati ed importanti. Da una parte donne non lavorano per problema del figlio, dall'altra fanno pochissimi figli. Il sottosegretario Albano ha poi ricordato che “ogni anno il ministero dell'Economia produce un Bilancio di Genere. In questi due anni qualcosa si è mosso, l'occupazione femminile è aumentata ma c'è ancora una divario tra le donne con e senza figli. La scelta libera non è rinunciare a un figlio per la carriera o viceversa, ma fare senza paura entrambe le cose. Questo Governo riconosce il valore della maternità, che è un valore anche economico. Inoltre, una maggiore occupazione femminile comporta una maggiore produttività: lo hanno ribadito di recente anche Confindustria e Bankitalia e noi abbiamo risorse di grande valore da valorizzare”. Poi alcuni dati presenti nella relazione annuale dell'Inps, che il sottosegretario Albano ha definito “interessanti anche se inquietanti: quando si parla di probabilità di uscita dal mondo del lavoro prima della nascita di un figlio, le donne si attestano sul 10-11%, gli uomini sull'8%. Dopo la nascita dei figli, le probabilità che le donne escano dal circuito lavorativo è del 18% per le donne, mentre uomini sono ancora all'8%. A due anni dalla maternità la percentuale che riguarda le donne è ancora elevata: 14%. Come Governo abbiamo messo in campo azioni sistemiche e non spot, concentrando 6,2mld di risorse a sostegno di maternità, famiglie con figli e genitorialità. Somma già spendibile al 98% tra il 2022 e il 2024 perché non hanno bisogno di decreti attuativi”.  —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Redazione

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