Tempo di lettura: 2 minuti

(Adnkronos) –
Usa i social Roberto Vannacci per attaccare il presidente del Senato, Ignazio La Russa. Levandosi qualche sassolino dalle scarpe, dopo le critiche ricevute dalla seconda carica dello Stato, tra i fondatori di Fdi. Su Facebook il generale posta oggi due foto. La prima -titolo: desolazione alla Versiliana- è uno scatto del 30 agosto, durante l'intervista a La Russa alla kermesse di Marina di Pietrasanta, dove sottolinea Vannacci si sono contate "circa 120 persone contate… (era presente anche Donzelli che ha mobilitato tutto il partito)". Poi affianca un secondo scatto, in cui il generale parla di se stesso in terza persona: "Il confronto con la serata di Vannacci dello scorso 24 agosto che ha radunato 1000 persone, di cui molte rimaste in piedi, non è neanche possibile…". A seguire hashtag in stile Vannacci, tra cui spiccano #Decima #menefrego.  Tra i commenti qualcuno scrive "se si continua con questa ipocrisia di Gasparri che attacca Vannacci che a sua volta attacca La Russa… beh, si sta facendo il gioco che vuole la sinistra", parole quella di Luciano che lo stesso Vannacci commenta: "Nessun attacco, solo una risposta a La Russa che non ha mai perso occasione per criticarmi e sminuirmi. Per me la cosa finisce qua".  "Per me la competizione con Vannacci non è mai cominciata e non mi sono nemmeno accorto di averlo mai sminuito. Mi è dispiaciuto che per colpa del suo mischiare la 'decima' con la campagna elettorale, i Comsubin per la prima volta non abbiano potuto gridare 'decima' alla sfilata del 2 giugno" scrive sui social Ignazio La Russa, dopo il post del generale Roberto Vannacci. "Alla Versiliana, col sole battente, ho anticipato di circa un’ora il mio intervento, (volutamente senza pubblicizzarlo) perché alle 20,45 ci tenevo a essere a Milano per Inter Atalanta a San Siro che, come competizione, quella si, valeva la pena", ironizza con riferimento alla foto postata dall'eurodeputato della Lega.  —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Redazione

Lsd sta per Last smart day, ovvero ultimo giorno intelligente, ultima speranza di una fuga da una cultura ormai completamente omologata, massificata, banalizzata. Il riferimento all'acido lisergico del nostro padre spirituale, Albert Hofmann, non è casuale, anzi tutto parte di lì perché LSDmagazine si propone come cura culturale per menti deviate dalla televisione e dalla pubblicità. Nel concreto il quotidiano diretto da Michele Traversa si offre anzitutto come enorme contenitore dell'espressività di chiunque voglia far sentire la propria opinione o menzionare fatti e notizie al di fuori dei canonici mezzi di comunicazione. Lsd pone la sua attenzione su ciò che solletica l'interesse dei suoi scrittori, indipendente dal fatto che quanto scritto sia popolare o meno, perciò riflette un sentire libero e sincero, assolutamente non vincolato e mosso dalla sola curiosità (o passione) dei suoi collaboratori. In conseguenza di ciò, hanno spazio molteplici interviste condotte a personaggi di sicuro spessore ma che non trovano spazio nei salotti televisivi, recensioni di gruppi musicali, dischi e libri non riconosciuti come best sellers, cronache e resoconti di sport minori, fatti ed iniziative locali che solitamente non hanno il risalto che meritano. Ma Lsd è anche fuga dal quotidiano, i vari resoconti dai luoghi più suggestivi del pianeta rendono il nostro magazine punto di riferimento per odeporici lettori.