Tempo di lettura: 2 minuti

(Adnkronos) – "I suoi figli non mi hanno permesso di dirgli addio". Queste le parole di Hiromi Rollin, ultima compagna e assistente della leggenda del cinema francese Alain Delon, morto domenica a 88 anni.  La donna, 66 anni, è stata al fianco dell'attore per oltre 30 anni ma i figli di Delon – Anthony, Anouchka e Alain-Fabien – non l'hanno mai accettata, accusandola di 'circonvenzione di incapace, sequestro e maltrattamento di animale'. "Sono devastata", ha detto Rollin a 'Le Figaro'. "Ci siamo amati per oltre 30 anni e per 17 abbiamo vissuto assieme. Sono stata allontanata da lui ingiustamente e con violenza". La donna ha poi svelato: "Lo scorso marzo mi aveva mandato un messaggio chiedendomi di andarlo a trovare perché si sentiva solo". I due si sono conosciuti nel lontano 1992 sul set de 'Il ritorno di Casanova'. Lei era assistente alla produzione. Tra i due è scattata subito la scintilla, nonostante l'attore avesse una relazione con Rosalie Van Breemen, madre di Anouchka e Alain-Fabien Delon. Anthony Delon, invece, è nato dalla relazione del divo con Nathalie Delon, morta nel 2021. Nessun omaggio nazionale alla leggenda del cinema Alain Delon. Lo aveva chiesto lo stesso attore francese, quando nel novembre 2018, in un'intervista, gli era stato chiesto esplicitamente se alla sua morte avrebbe voluto un tributo nazionale, una cerimonia pubblica alla presenza delle più alte cariche dello Stato, come era stato per il suo amico Jean-Paul Belmondo, per Johnny Hallyday o Charles Aznavour? L'interprete del 'Samurai' aveva risposto secco: "No, no, assolutamente no! Assolutamente no!". Nell'intervista rilasciata a Catherine Ceylac nello show 'Thé ou Café' aveva aggiunto "Sappiamo già dove sarò sepolto", aveva detto Delon, riferendosi alla sua casa di Douchy, nella regione del Loiret. "Voglio essere sepolto come tutte le persone comuni, e assolutamente non come gli artisti che hai menzionato…", aveva insistito Delon con la conduttrice, rivelando di voler essere sepolto non lontano dai suoi cani. In merito, la stampa francese ha riferito le parole del sottoprefetto della Regione del Loiret Christophe Hurault: "Sono state avviate le procedure amministrative in questa direzione" e la prefettura ha dato il suo "accordo di principio". —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Redazione

Lsd sta per Last smart day, ovvero ultimo giorno intelligente, ultima speranza di una fuga da una cultura ormai completamente omologata, massificata, banalizzata. Il riferimento all'acido lisergico del nostro padre spirituale, Albert Hofmann, non è casuale, anzi tutto parte di lì perché LSDmagazine si propone come cura culturale per menti deviate dalla televisione e dalla pubblicità. Nel concreto il quotidiano diretto da Michele Traversa si offre anzitutto come enorme contenitore dell'espressività di chiunque voglia far sentire la propria opinione o menzionare fatti e notizie al di fuori dei canonici mezzi di comunicazione. Lsd pone la sua attenzione su ciò che solletica l'interesse dei suoi scrittori, indipendente dal fatto che quanto scritto sia popolare o meno, perciò riflette un sentire libero e sincero, assolutamente non vincolato e mosso dalla sola curiosità (o passione) dei suoi collaboratori. In conseguenza di ciò, hanno spazio molteplici interviste condotte a personaggi di sicuro spessore ma che non trovano spazio nei salotti televisivi, recensioni di gruppi musicali, dischi e libri non riconosciuti come best sellers, cronache e resoconti di sport minori, fatti ed iniziative locali che solitamente non hanno il risalto che meritano. Ma Lsd è anche fuga dal quotidiano, i vari resoconti dai luoghi più suggestivi del pianeta rendono il nostro magazine punto di riferimento per odeporici lettori.