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Molto più di un semplice studio di registrazione. Questo è lo ZeitGeist Studio, sorto in un luogo storico del jazz barese, dove ha mosso i suoi passi il Fez Club di Nicola Conte e compagni.
E proprio da quell’humus culturale provengono gli ideatori di questa nuova propaggine di ZeitGeist Culture: i musicisti e produttori baresi Fabio Orsini e Michele Giuliani.
Orsini è uno dei più qualificati ingegneri del suono italiani, nonché polivalente compositore e sassofonista, mentre Giuliani è pianista e compositore, promotore del progetto Roots, una proposta artistica che incrocia musica, danza, visual e cinema, fondandosi sull’incontro con altre culture.
È da molti anni che vi occupate di musica…
FO: Sono stato diversi anni a Los Angeles, dove ho provato a esplorare nuove sonorità musicali e fusioni tra jazz elettrico e jazz sperimentale. Adesso sono tornato a Bari e abbiamo messo su una struttura personale per ripartire con le nostre idee e le nostre storie. Una struttura con cui vogliamo anche autoprodurre dischi.
A Bari si lavora benissimo, perché i costi di produzione sono molto più bassi rispetto a Berlino o Los Angeles. Quello che manca sono i contatti, però la qualità della vita è insuperabile.
MG: Anch’io ho vissuto per molto tempo all’estero: in Africa e a Berlino. Tornato a Bari, da un paio di anni con Fabio ho creato Ethios, un’associazione che gestisce questo contenitore artistico-culturale, lo ZeitGeist Studio e che adesso vanta la collaborazione con la vostra valente rivista on-line LSDmagazine.
Vogliamo organizzare qui anche dei secret show, degli eventi solo per pochi intimi, ideali per esperimenti che si avrebbe difficoltà a proporre altrove. ZeitGeist Studio vuole essere un luogo di produzione di musica e arte, registrazioni, sala prove, workshop e incontri artistici, aperto a tutti gli artisti e musicisti interessati.
Avete in programma di registrare assieme un disco?
MG: In questo momento siamo concentrati a lanciare lo studio. Ma l’associazione è già di per sé una piccola etichetta.
FO: Siamo tutti e due compositori, quindi è chiaro che le idee ci stanno sempre…
Parliamo della sala prove..
MG: Sì, sono già disponibili tutti gli strumenti. Il nostro desiderio è quello di puntare sul jazz e la musica acustica in generale.
FO: E poi vogliamo registrare live, per ricreare un suono vintage, più caldo.
Che cosa ne pensate della scena jazz locale?
FO: I nostri amici del Fez stanno producendo e stanno suonando: Nicola Conte, Gianluca Petrella, Fabrizio Bosso, Stefano Bollani… La nostra scena da Bari si è diffusa in tutta Italia. A Bari purtroppo il jazzista soffre, perché mancano i locali.
MG: Però non mancano gli artisti e suonano a grandissimo livello. Bari ha questo potenziale di fare da laboratorio musicale per prodotti da esportare poi altrove. Abbiamo una grande creatività. E ZeitGeist è un work in progress, aperto a sperimentazioni e contaminazioni di ogni tipo, è un posto accoglientissimo.
FO: Tra l’altro organizzeremo a breve dei laboratori creativi di musica, di canto e teatro. E anche esposizione di opere d’arte. Innanzitutto il 31 marzo verrà presentato un laboratorio di percussioni con Vito Cascella.
Per informazioni: 349.8139097 o zeitgeistculture@libero.it