Tempo di lettura: 2 minuti

(Adnkronos) –
Novak Djokovic medaglia d'oro nel singolare maschile di tennis alle Olimpiadi di Parigi 2024. Il serbo, 37 anni, oggi 4 agosto batte lo spagnolo Carlos Alcaraz in finale per 7-6 (7-3), 7-6 (7-2) dopo 2h52' di battaglia e conquista l'ultimo titolo che mancava alla sua straordinaria bacheca. Alcaraz si deve accontentare della medaglia d'argento. Lorenzo Musetti, vincitore ieri nella finale per il terzo posto, è medaglia di bronzo.  Il fenomeno di Belgrado, vincitore in carriera di 24 titoli dello Slam, si mette al collo l'oro olimpico e chiude il cerchio: da oggi ha vinto tutto, completando il Career Golden Slam e realizzando un'impresa che in precedenza era riuscita solo a Andre Agassi, Rafa Nadal, Steffi Graf e Serena Williams.  
Il match decolla subito nel primo set. Entrambi i giocatori sono aggressivi, cercano gli angoli e spesso li trovano. Le palle break abbondano (13 in totale nel set, 6 per Djokovic e 7 per Alcaraz) ma nessuno riesce a spezzare l'equilibrio. Djokovic ha a disposizione un set-point sul 5-4. Alcaraz, al servizio, si aggrappa ad una prima robusta che mette in difficoltà il serbo: lo spagnolo si salva, si va al tie-break. Nole tira fuori il meglio del proprio repertorio, non sbaglia nulla e mostra una condizione atletica eccellente. Il fuoriclasse di Belgrado dal 3-3 è impeccabile: 4 punti di fila e set chiuso con una deliziosa volee, a coronamento di una perfetta discesa a rete. Il secondo set propone un livello, se possibile, ancora più alto. Alcaraz aumenta il ritmo, sui propri turni di servizio gestisce lo scambio costantemente. Djokovic regge, uscendo da un pericoloso 30-30 nell'ottavo game. Sul 4-4, Alcaraz sale 40-0 ma deve subire il ritorno della versione extralusso di Djokovic, che risale fino al 40-40. Lo scambio successivo è il più duro del match: lo spagnolo picchia durissimo, poi inchioda il serbo con una palla corta chirurgica. Si va avanti secondo la legge del servizio, anche l'epilogo del secondo set è delegato al tie-break. Djokovic apre con un mini-break confezionato grazie ad un meraviglioso dritto incrociato (1-0) ma non riesce ad andare in fuga: Alcaraz continua a giocare su livelli eccellenti (2-2) e colma il gap. Il quinto punto regala il 3-2 al serbo con un altro scambio durissimo, chiuso anche in questo caso da un dritto incrociato strepitoso. Il serbo accelera (4-2) e scappa sul 5-2 con uno dei rari errori del rivale. Alcaraz, dopo aver affondato in rete il dritto, va fuori giri anche con il rovescio. Djokovic vola sul 6-2, ha 4 chance per chiudere il match e prendersi l'oro: basta la prima, 7-2. Djokovic medaglia d'oro. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Redazione

Lsd sta per Last smart day, ovvero ultimo giorno intelligente, ultima speranza di una fuga da una cultura ormai completamente omologata, massificata, banalizzata. Il riferimento all'acido lisergico del nostro padre spirituale, Albert Hofmann, non è casuale, anzi tutto parte di lì perché LSDmagazine si propone come cura culturale per menti deviate dalla televisione e dalla pubblicità. Nel concreto il quotidiano diretto da Michele Traversa si offre anzitutto come enorme contenitore dell'espressività di chiunque voglia far sentire la propria opinione o menzionare fatti e notizie al di fuori dei canonici mezzi di comunicazione. Lsd pone la sua attenzione su ciò che solletica l'interesse dei suoi scrittori, indipendente dal fatto che quanto scritto sia popolare o meno, perciò riflette un sentire libero e sincero, assolutamente non vincolato e mosso dalla sola curiosità (o passione) dei suoi collaboratori. In conseguenza di ciò, hanno spazio molteplici interviste condotte a personaggi di sicuro spessore ma che non trovano spazio nei salotti televisivi, recensioni di gruppi musicali, dischi e libri non riconosciuti come best sellers, cronache e resoconti di sport minori, fatti ed iniziative locali che solitamente non hanno il risalto che meritano. Ma Lsd è anche fuga dal quotidiano, i vari resoconti dai luoghi più suggestivi del pianeta rendono il nostro magazine punto di riferimento per odeporici lettori.