Tempo di lettura: 1 minuto

(Adnkronos) – Non è Balmoral, dove andrà fra 10 giorni, ma il Castello di Mey, il ritiro dove re Carlo è arrivato lunedì e nel quale ha deciso di trascorrere del tempo da solo prima di unirsi, fra qualche settimana, al resto della famiglia reale nella tenuta in Scozia. Secondo una fonte attendibile – scrive l'Express – "Charles trascorrerà i prossimi 10 giorni nel maniero, finché non raggiungerà il resto della famiglia a Balmoral. È qualcosa che fa ogni anno per riorganizzarsi, rilassarsi e pianificare le discussioni che avrà con i membri della famiglia reale quando si incontreranno nel castello scozzese".  La storia del Castello di Mey è particolarmente romantica: la nonna del re, la defunta Regina Madre, lo vide per la prima volta nel 1952 mentre passeggiava nella zona. Era rimasta vedova da poco, dopo la morte di re Giorgio VI. Il castello del XVI secolo, che domina le acque agitate del Pentland Firth, all'epoca era abbandonato. "Quanto sembra triste", si dice abbia osservato la Regina Madre. "Proprio come me".  Secondo la fonte, l'affetto di re Carlo per la sua defunta nonna è ancora grande. Il re inizia sempre la sua visita al castello cogliendo un mazzo di fiori nel giardino recintato della regina madre e deponendoli sulla panchina di pietra dalla quale la nonna ammirava le isole Orcadi, oltre il Firth. Sabato, Charles dovrebbe visitare gli annuali Mey Highland Games nel villaggio di John O'Groats. Non si sa ancora se la regina Camilla raggiungerà Charles al castello e se poi andranno insieme a Balmoral, dove il re e la moglie saranno raggiunti da altri membri della famiglia reale per la loro annuale vacanza estiva, fra la metà e la fine di agosto. —internazionale/royalfamilynewswebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Redazione

Lsd sta per Last smart day, ovvero ultimo giorno intelligente, ultima speranza di una fuga da una cultura ormai completamente omologata, massificata, banalizzata. Il riferimento all'acido lisergico del nostro padre spirituale, Albert Hofmann, non è casuale, anzi tutto parte di lì perché LSDmagazine si propone come cura culturale per menti deviate dalla televisione e dalla pubblicità. Nel concreto il quotidiano diretto da Michele Traversa si offre anzitutto come enorme contenitore dell'espressività di chiunque voglia far sentire la propria opinione o menzionare fatti e notizie al di fuori dei canonici mezzi di comunicazione. Lsd pone la sua attenzione su ciò che solletica l'interesse dei suoi scrittori, indipendente dal fatto che quanto scritto sia popolare o meno, perciò riflette un sentire libero e sincero, assolutamente non vincolato e mosso dalla sola curiosità (o passione) dei suoi collaboratori. In conseguenza di ciò, hanno spazio molteplici interviste condotte a personaggi di sicuro spessore ma che non trovano spazio nei salotti televisivi, recensioni di gruppi musicali, dischi e libri non riconosciuti come best sellers, cronache e resoconti di sport minori, fatti ed iniziative locali che solitamente non hanno il risalto che meritano. Ma Lsd è anche fuga dal quotidiano, i vari resoconti dai luoghi più suggestivi del pianeta rendono il nostro magazine punto di riferimento per odeporici lettori.