Tempo di lettura: 2 minuti
(Adnkronos) – E' di oggi la notizia del sequestro di 15 kg di cocaina destinata alla movida romana. L'uomo che la trasportava in auto, un 50enne italiano, è stato arrestato in flagranza dagli agenti del II distretto Salario – Parioli proprio mentre usciva dal posto deputato allo stoccaggio dello stupefacente, in zona Case Rosse. Dalla droga purissima sequestrata si sarebbero ricavate circa 72.286 dosi da mettere in commercio nel periodo estivo. "Al di là dell'attività strutturata di contrasto alle associazioni organizzate che trafficano stupefacenti, sono quotidiani i servizi specifici organizzati per il piccolo spaccio, sia dai commissariati che da pattuglie in borghese della Squadra Mobile – spiega all'Adnkronos il Vice Questore Aggiunto della Polizia di Stato, Antonello Giugliano – In estate è maggiore la domanda di droga nelle aree da sempre votate alla movida come Trastevere, San Lorenzo, il centro storico, nei quartieri frequentati da universitari e soprattutto a Ostia, dove la popolazione si moltiplica. Servizi vengono poi predisposti in prossimità dei locali da ballo o in i festival, come accaduto a fine giugno dove droga sintetica è stata sequestrata in un raduno di musica elettronica". Ma come è cambiato, nel corso degli anni, lo spaccio di stupefacenti? "Il cambiamento principale è legato proprio alla modalità dello spaccio. Prima, per comprare la droga, si doveva andare nelle varie piazze di spaccio – risponde – Con il Covid le piazze di spaccio si sono rese più fluide, il sistema è diventato delivery, con le chat telegram, whatsapp dove esistono gruppi dedicati nei quali vengono inseriti clienti fidati grazie al passaparola e dove l'amministratore esibisce i menù della droga offerta con relativo tariffario. Una volta concordato l'acquisto, il pusher raggiunge il cliente in un punto concordato. Cambiano quindi anche i nostri servizi rispetto a uno spaccio diventato 'itinerante'. Anche gli ultimi arresti si inseriscono proprio in quest'ottica: iniziamo non più a monitorare le piazze di spaccio in modo classico, ma prestiamo particolare attenzione alle auto a noleggio, spesso appannaggio di pusher. Pedinamenti vengono fatti quando alla guida troviamo personaggi sospetti, e i pedinamenti, come è stato nell'ultimo arresto a Case Rosse, possono portare spesso fino ai depositi dove vengono stoccate le quantità di stupefacente". Non cambiano, al contrario, le preferenze della droga in chi la consuma e la spartizione territoriale. "La cocaina la fa sempre da padrona nei party e nei festini privati – continua il dirigente della Polizia di Stato – le droghe leggere restano, invece, appannaggio degli studenti (principalmente tra San Lorenzo, Pigneto e piazza Bologna) mentre le droghe sintetiche nei luoghi come discoteche o festival. Altro discorso per il consumatore finale: dal lavoratore che ha bisogno della dose perché non riesce a smettere, allo studente, dai ragazzi che acquistano lo stupefacente per andare a far festa, fino ai classici tossicodipendenti". A evolversi, piuttosto, è la figura dello spacciatore: un tempo minorenne, comunque non punibile; oggi è diventato adulto, con la patente e incensurato, magari 'prestato' alla criminalità' con la promessa di arrotondare. La manodopera straniera è massiccia al Pigneto, nell'area della Stazione Termini, a San Lorenzo; italiana e insospettabile, al contrario, quella che spinge cocaina". (di Silvia Mancinelli)
—cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)