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Stasera, alle ore 17.30, presso la sede di Banco di Napoli in Piazza Sant’Oronzo a Lecce, si terrà la presentazione del romanzo "Gli occhi di mia figlia" (Lupo Editore/edizioni aNordest) di Vittoria Coppola. Dialogherà insieme all’autrice e all’editore Domenico Saponaro. Sono previsti interventi musicali a cura di Elena Borlizzi.
E’ stato definito il caso editoriale di questo inizio di anno: “Gli occhi di mia figlia” (Edizioni Anordest/Lupo Editore), il romanzo della scrittrice salentina Vittoria Coppola.
Il romanzo ha vinto il concorso-sondaggio del Tg1 “Il libro dell’anno lo scegli tu”; a decretarne il trionfo, avvenuto domenica scorsa 5 febbraio, è stato il voto di oltre 160.000 lettori che hanno espresso la loro preferenza in rete sulla pagina del sito Rai del programma di approfondimento “Billy: il vizio di leggere”.
A distanza di una settimana, abbiamo raggiunto l’autrice del romanzo, Vittoria Coppola, e le abbiamo chiesto di raccontarci qualcosa di lei e della sua opera.
Partiamo dalla fine. E’ trascorsa una settimana dalla tua “incoronazione” da parte del Tg1. Come hai trascorso questi giorni? Quali emozioni e pensieri?
Ho trascorso questi giorni in compagnia di un’emozione fortissima e costante, che non passa, anzi, aumenta e si rinnova ogni giorno… E’ bellissimo!
Cosa credi che sia cambiato per te oggi?
Oggi il mio romanzo può essere letto da tante persone. Il mio obiettivo è esattamente questo: condividere con sempre più persone le mie pagine. Metto al centro di tutto il mio libro. Io sono sempre un passo indietro.
Perché questo successo “in rete”? Come lo spieghi?
La vittoria nel sondaggio in rete mi rende felice perché credo che i motivi per cui si può decidere di sostenere un libro possono essere tanti ed allo stesso tempo molto semplici. Quando entro in libreria spesso e volentieri scelgo di acquistare un libro perché ha una sinossi interessante, una copertina accattivante, è scritto da uno scrittore che conosco o che, magari, ho visto in tv o su internet e lo trovo convincente. Con questo sondaggio è successo questo: la gente ha scelto, per mille giustissimi motivi.
Sei stata paragonata a scrittori del calibro di Carofiglio. Come vivi questo momento?
Dagli scrittori che erano in concorso con me, tra cui Carofiglio, io posso solo imparare. Sono all’inizio di uno splendido cammino che intendo percorrere con umiltà e determinazione. Questo momento è emozionante e richiede lavoro. Io spero di essere apprezzata e accolta attraverso ciò che scrivo. Questo conta.
Credi che siano cambiati i canali di comunicazione e diffusione? Questo forse farà “storcere” il naso a qualcuno! Credi che il passaparola su Internet funzionerà nei prossimi anni? Cosa ne pensi dell’E-book?
Ritengo il passaparola fondamentale ed estremamente naturale. Qualcosa di bello, anzi, bellissimo, che invoglia alla partecipazione e alla condivisione. Internet è un mezzo che può accelerare il passaparola, ma non ci dimentichiamo che, indipendentemente da tutto, alla base c’è un libro, una storia raccontata, dei sentimenti che prendono vita attraverso le pagine, le parole. Gli E-book esistono, il mio stesso romanzo è stato da poco realizzato in formato digitale. Io preferisco i libri di carta e spero non tramontino mai, a costo di avvinghiarsi alla libreria, devono restare vivi!
Parliamo del libro. Come nasce questa storia di famiglia? E perché questo rapporto madre-figlia? Quali e quanti sono i riferimenti autobiografici?
La storia raccontata nel libro non è autobiografica ma nasce istintivamente. Il rapporto madre-figlia è venuto fuori naturalmente… parola dopo parola. Amo parlare di sentimenti e rapporti famigliari, perché credo cullino e formino ognuno di noi. La vita poi, ci porta a crescere, e possiamo farlo camminando con le nostre gambe.
In quale personaggio ti riconosci maggiormente?
Dana è irrequieta e sognatrice a diciassette anni: anch’io lo ero alla sua età. André è protettivo nei confronti di chi ama, come me oggi.
8. Parliamo di te. Dove e quando nasce la Vittoria scrittrice? E come?
Vittoria scrive da quando giocava con i suoi orsetti in cameretta. Costruiva storie fantastiche attorno a loro. L’intento di pubblicare è venuto circa quattro anni fa, quando ho cominciato ad avvertire il bisogno di condividere le mie emozioni con gli altri. Mi sono detta: Vittoria… Riordina un po’ queste pagine!
Che significato ha per te la scrittura? Intendo, per te come persona.
La scrittura è il mio mondo. Le pagine sono il luogo ideale della mia anima.
Qual è la tua formazione? Dove hai studiato?
Sono laureata in lingue e letterature straniere. Il mio diploma è, invece, in ragioneria. Alla fine, sui calcoli, hanno vinto le parole!
Piccola curiosità: come trascorri la tua giornata? Quando scrivi?
Quando comincio a scrivere lo faccio ininterrottamente, per tutto il giorno. I miei personaggi nascono solitamente di notte…
Cosa non manca mai in casa quando scrivi? Nel tuo frigo, per esempio?
Acqua, cioccolata, caffè.
Nei tuoi ricordi, qual è il primo racconto che hai scritto e che ti è piaciuto?
Il primo racconto che ho scritto e che ricordo, vedeva come protagonista il mio orsacchiotto, che ho di fronte anche ora. Non dimenticherò mai quando terminato di scrivere ed ho pensato: che bello se potesse parlare veramente!!
Cosa vorresti per il tuo futuro? Si dice che il premio appena ricevuto abbia portato con sé una serie di proposte. Come le valuterai?
Nel mio futuro vorrei continuare a scrivere. Valuterò eventuali proposte sperando di fare sempre le scelte più giuste per me.
Cosa vuole fare Vittoria “da grande”?
La mamma e la scrittrice.
Ci lasci con un consiglio per coloro che hanno un romanzo nel cassetto o ancora solo nella testa?
Rileggetelo, rendetelo unico ai vostri occhi, perfezionatelo… E poi, inviatelo ad un Editore appassionato e che possa essere interessato al vostro stile.
Grazie!
Grazie a te!