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(Adnkronos) – La presenza di navi da guerra russe in Libia, segnalata alcuni giorni fa, non deve sorprendere secondo Pietro Batacchi, direttore di Rid – Rivista italiana difesa, principale rivista del settore in Italia. "L'obiettivo dei russi è quello di aprire una base navale a Bengasi o comunque di trovare un punto di appoggio nel Paese Nord africano. Avere accesso al 'mare caldo' rappresenta uno degli elementi tradizionali della politica estera russa", dice l'esperto all'Adnkronos, commentando la visita dell'incrociatore 'Varyag' e della fregata 'Ammiraglio Shbashnikov' alla base navale di Tobruk, in Cirenaica. I rapporti tra Putin e il generale Haftar si stanno intensificando? "La Marina sovietica aveva una presenza più o meno fissa in Libia. Non cambia nulla dal punto di vista della politica estera, non c'è differenza in questo tra la Russia di Putin e l'Urss di Breznev", osserva Batacchi. La Russia, spiega il direttore della rivista Rid, "è una grande potenza ma ha un 'blocco', nel senso che è vincolata dai mari freddi del Nord, che per la maggior parte dell'anno sono ghiacciati, e dunque 'costretta' al passaggio dal Bosforo. Per queste ragioni, necessita di un accesso al mare caldo, il Mediterraneo".  Per Batacchi è "un fatto oggettivo" l'incremento della presenza russa nella regione della Cirenaica: "Dopo il summit di Sochi del 2015 l'Africa è diventata una della principali direttrici della politica estera russa". E l'Alleanza Atlantica quali contromisure sta adottando? "La Nato monitora questa forte presenza nel Mediterraneo. Non da adesso, ma dal 2015, si stanno delineando i contorni di una competizione tra la flotta russa e la flotta delle Marine Nato. In questo contesto – risponde l'esperto – il ruolo principale è giocato dalla Marina italiana. Negli ultimi anni gli Stati Uniti hanno preferito concentrarsi sul teatro Asia-Pacifico, e per questo hanno delegato agli alleati molti dei compiti da svolgere nel Mediterraneo. Il primo fra questi alleati chiaramente è l'Italia". —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Redazione

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