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(Adnkronos) – “In tutto il mondo c'è una grande attenzione alle dinamiche della longevità e dello star bene, aspetti che si sviluppano per il bene della nostra società. Per questo il Rimini Wellness si sta sempre più internazionalizzato, è come se inglobasse alcuni valori molto propri della nostra cultura, che diamo anche per scontato, ma che stiamo in qualche modo esportando nel mondo. Anche per questo Ice, l’Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane, è qui con noi con una serie di iniziative che fanno sì che dall’estero si venga a comprare sempre di più in Italia e che da qui si esporti un nostro modello di vita”. È l’osservazione di Marco Carniello, Chief Business Officer Italian Exhibition Group (Ieg), il gruppo che organizza la Rimini Wellness, la manifestazione dedicata a fitness, benessere, sport e sana alimentazione: “Il Rimini Wellness esprime innanzitutto più di 300 brand espositori, aziende di vari settori che appartengono al mondo del fitness, del wellness, ma non solo – illustra Carniello – Rimini Wellness è un grande incubatore di attività di fitness. Se facciamo la somma di tutte le ore che esprimono questi eventi, siamo circa a 2000. Sono invece 70 gli eventi che coinvolgono tutte le persone che accedono nei quattro giorni di manifestazione. L'altro numero interessante è 28 che è il numero dei padiglioni in questo quartiere di Rimini, un'eccellenza in Italia per bellezza, strutture, ma anche per dimensione”. Alla kermesse c’è tanto spazio anche per la sana alimentazione: “Il post-Covid ha promosso uno stile di vita che forse avevamo dimenticato, ma che continua a essere principale in tutto quello che facciamo, anche per quanto riguarda l'alimentazione – riprende il Chief Business Officer di Ieg – Rimini wellness è anche molto healthy food, mangiare bene, proteico piuttosto che vegetale, ma mangiare bene. Una caratteristica del mondo del Rimini wellness, ma congiunturale anche in molta parte dell'Italia”, conclude. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Redazione

Lsd sta per Last smart day, ovvero ultimo giorno intelligente, ultima speranza di una fuga da una cultura ormai completamente omologata, massificata, banalizzata. Il riferimento all'acido lisergico del nostro padre spirituale, Albert Hofmann, non è casuale, anzi tutto parte di lì perché LSDmagazine si propone come cura culturale per menti deviate dalla televisione e dalla pubblicità. Nel concreto il quotidiano diretto da Michele Traversa si offre anzitutto come enorme contenitore dell'espressività di chiunque voglia far sentire la propria opinione o menzionare fatti e notizie al di fuori dei canonici mezzi di comunicazione. Lsd pone la sua attenzione su ciò che solletica l'interesse dei suoi scrittori, indipendente dal fatto che quanto scritto sia popolare o meno, perciò riflette un sentire libero e sincero, assolutamente non vincolato e mosso dalla sola curiosità (o passione) dei suoi collaboratori. In conseguenza di ciò, hanno spazio molteplici interviste condotte a personaggi di sicuro spessore ma che non trovano spazio nei salotti televisivi, recensioni di gruppi musicali, dischi e libri non riconosciuti come best sellers, cronache e resoconti di sport minori, fatti ed iniziative locali che solitamente non hanno il risalto che meritano. Ma Lsd è anche fuga dal quotidiano, i vari resoconti dai luoghi più suggestivi del pianeta rendono il nostro magazine punto di riferimento per odeporici lettori.