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(Adnkronos) – "Se si mette a confronto reddito di cittadinanza con assegno di inclusione si dice che quest'ultima ha minore presa. Ma noi abbiamo fatto due misure: l'assegno di inclusione e il supporto per la formazione e il lavoro. Nel momento in cui abbiamo creato la piattaforma per l'inclusione lavorativa abbiamo fatto un'operazione mai fatta, messo in contatto tutti coloro che hanno una competenza o posseggono un dato, per darci la possibilità di creare un percorso di lavoro". Così Marina Calderone, ministro del Lavoro, intervenendo al Festival del lavoro a Firenze. "I lavoratori ci sono ma dobbiamo puntare sulla qualità della formazione, una formazione che accompagni realmente le persone in azienda". "Abbiamo detto no al salario minimo – ha proseguito -perché portiamo avanti un principio che è diverso e cioè che è giusto che attraverso dialogo e concertazione siano i contratti nazionali di lavoro a fare la differenza. E questi devono esser aiutati anche attraverso investimenti da parte dello Stato, con un sostegno per il recupero della produttività". "Ricevo spesso attacchi strumentali – ha detto Calderone – , ma nessuno viene mai a sedersi davanti a me a sostenere una discussione con un linguaggio giuridico: vuol dire che allora qualcosa in trenta anni di professione l'ho imparato. Mi piace confrontarmi con qualcuno che non la pensa come me, una critica reale insegna molto di più di un apprezzamento non spontaneo. Io sono sempre orgogliosa di quando qualcuno presentandomi dirà il ministro del lavoro è un consulente del lavoro". —lavorowebinfo@adnkronos.com (Web Info)