Tempo di lettura: 1 minuto

(Adnkronos) – Tragedia questa mattina in località Campolongo a Eboli, in provincia di Salerno. Un bimbo di 15 mesi è stato azzannato e ucciso da due pitbull. L'episodio è avvenuto di primo mattino, mentre il bimbo era in braccio ad uno zio e in compagnia della madre. Secondo una prima ricostruzione, i cani sarebbero entrati all'interno del cortile privato, aggredendo immediatamente il piccolo e gli adulti. Nonostante l'immediato arrivo dei soccorsi, per il bambino non c'è stato nulla da fare. Sul caso la Procura di Salerno ha aperto un'inchiesta. Le indagini sono condotte dai carabinieri della compagnia di Eboli.  Secondo quanto si apprende, i pitbull sarebbero di proprietà di un'amica di famiglia e non erano sorvegliati. I cani, secondo quanto ricostruito dai carabinieri della compagnia di Eboli, sarebbero fuggiti da un cortile attiguo all'abitazione del piccolo, raggiungendo il giardino della villetta della vittima. La donna, padrona dei cani, non avrebbe sorvegliato i due pitbull e non sarebbe più residente in zona. Nel disperato tentativo di salvare il suo piccolo dalla ferocia dei pitbull, è rimasta ferita anche la mamma della vittima. La donna è tuttora ricoverata in ospedale per le ferite riportate e in grave stato di shock. I cani – hanno ricostruito finora i carabinieri della compagnia di Eboli – sarebbero riusciti a fuggire dal un giardino attiguo alla villetta in cui viveva la famiglia della vittima. Liberi e non sorvegliati, i pitbull hanno aggredito il bimbo, strappandolo dalle braccia dello zio e uccidendolo. La mamma, che era con loro, è subito intervenuta nel vano tentativo di salvare il piccolo rimanendo a sua volta ferita. Sul caso è stata aperta un'inchiesta dalla Procura di Salerno, che sta vagliando la posizione della donna padrona dei due cani lasciati senza sorveglianza. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Redazione

Lsd sta per Last smart day, ovvero ultimo giorno intelligente, ultima speranza di una fuga da una cultura ormai completamente omologata, massificata, banalizzata. Il riferimento all'acido lisergico del nostro padre spirituale, Albert Hofmann, non è casuale, anzi tutto parte di lì perché LSDmagazine si propone come cura culturale per menti deviate dalla televisione e dalla pubblicità. Nel concreto il quotidiano diretto da Michele Traversa si offre anzitutto come enorme contenitore dell'espressività di chiunque voglia far sentire la propria opinione o menzionare fatti e notizie al di fuori dei canonici mezzi di comunicazione. Lsd pone la sua attenzione su ciò che solletica l'interesse dei suoi scrittori, indipendente dal fatto che quanto scritto sia popolare o meno, perciò riflette un sentire libero e sincero, assolutamente non vincolato e mosso dalla sola curiosità (o passione) dei suoi collaboratori. In conseguenza di ciò, hanno spazio molteplici interviste condotte a personaggi di sicuro spessore ma che non trovano spazio nei salotti televisivi, recensioni di gruppi musicali, dischi e libri non riconosciuti come best sellers, cronache e resoconti di sport minori, fatti ed iniziative locali che solitamente non hanno il risalto che meritano. Ma Lsd è anche fuga dal quotidiano, i vari resoconti dai luoghi più suggestivi del pianeta rendono il nostro magazine punto di riferimento per odeporici lettori.