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(Adnkronos) – In occasione della 60° Biennale di Venezia, tra le principali e più prestigiose manifestazioni internazionali dedicate all’arte contemporanea, Bper Banca sostiene, in qualità di main sponsor, il Padiglione Venezia che presenta la mostra “Sestante Domestico”. Attraverso i linguaggi della poesia e della pittura, il percorso espositivo esplora la ricerca della propria identità e della propria completezza emotiva e sentimentale, fattori che prescindono da condizioni geografiche o di lingua. “Il Padiglione Venezia presenta un progetto espositivo di alto profilo artistico e di grande valore: sottolineando la dimensione sociale ed emotiva della ricerca dell’identità trasmette valori quali l’inclusione e il rispetto, che in BPER sentiamo centrali e imprescindibili per un percorso di crescita sostenibile e condiviso con i nostri territori”, afferma Serena Morgagni, responsabile della Direzione Communication di BPER Banca. “Crediamo che l’arte e l’espressione creativa possano partecipare attivamente alla costruzione di una cultura orientata all’inclusione e alla riduzione delle disuguaglianze sociali. Supportare Fondaco è un modo per contribuire alla valorizzazione di questi temi centrali in questa edizione dell’Esposizione, intitolata ‘Stranieri Ovunque’”. L’iniziativa si inserisce nel più ampio impegno di BPER per la promozione della cultura, che include molteplici iniziative sul territorio nazionale volte non solo a valorizzare la ricchezza artistica e i talenti del Paese, ma anche a favorire coesione e responsabilità sociale, stimolando riflessioni su tematiche attuali e rilevanti, con una particolare attenzione alle nuove generazioni e alla sostenibilità ambientale. Ne è un esempio La Galleria di BPER Banca, una delle maggiori corporate collection italiane, che valorizza, tutela e rende fruibile il patrimonio artistico e archivistico della Banca, attraverso mostre, iniziative aperte al pubblico, progetti formativi per le scuole e studi di approfondimento. —culturawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Redazione

Lsd sta per Last smart day, ovvero ultimo giorno intelligente, ultima speranza di una fuga da una cultura ormai completamente omologata, massificata, banalizzata. Il riferimento all'acido lisergico del nostro padre spirituale, Albert Hofmann, non è casuale, anzi tutto parte di lì perché LSDmagazine si propone come cura culturale per menti deviate dalla televisione e dalla pubblicità. Nel concreto il quotidiano diretto da Michele Traversa si offre anzitutto come enorme contenitore dell'espressività di chiunque voglia far sentire la propria opinione o menzionare fatti e notizie al di fuori dei canonici mezzi di comunicazione. Lsd pone la sua attenzione su ciò che solletica l'interesse dei suoi scrittori, indipendente dal fatto che quanto scritto sia popolare o meno, perciò riflette un sentire libero e sincero, assolutamente non vincolato e mosso dalla sola curiosità (o passione) dei suoi collaboratori. In conseguenza di ciò, hanno spazio molteplici interviste condotte a personaggi di sicuro spessore ma che non trovano spazio nei salotti televisivi, recensioni di gruppi musicali, dischi e libri non riconosciuti come best sellers, cronache e resoconti di sport minori, fatti ed iniziative locali che solitamente non hanno il risalto che meritano. Ma Lsd è anche fuga dal quotidiano, i vari resoconti dai luoghi più suggestivi del pianeta rendono il nostro magazine punto di riferimento per odeporici lettori.