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(Adnkronos) – Il dissidente russo Alexei Navalny, dichiarato morto venerdì nella colonia penale dove era detenuto, sarebbe stato ucciso con "un pugno al cuore, in perfetto stile Kgb". Lo sostiene l'attivista russo per i diritti umani Vladimir Osechkin, che da Parigi gestisce il sito Internet anti-corruzione Gulagu.net. Citato dal Times, Osechkin ha detto che le sue fonti gli hanno spiegato che Navalny è stato tenuto per due ore e mezza in isolamento in una cella a una temperatura di meno 27 gradi centigradi. E questo con l'obiettivo di rallentare il suo battito cardiaco a causa delle temperature gelide. Successivamente, afferma Osechkin, ''è stato ucciso con il classico pugno al cuore del Kgb, 'one strike''', utilizzata dagli uomini del servizio segreto sovietico per evitare di lasciare qualsiasi indicazione sulla causa della morte. "Penso che prima abbiano distrutto il suo corpo tenendolo a lungo al freddo e rallentando la circolazione sanguigna al minimo", ha spiegato Osechkin, secondo il quale "poi diventa molto facile uccidere qualcuno, in pochi secondi, se l'agente ha una certa esperienza in questo".  Le autorità russe non hanno ancora restituito il corpo del dissidente alla famiglia e hanno impedito alla madre di avere accesso alla salma. Secondo le ultime informazioni diffuse dalla portavoce di Navalny, Kira Yarmysh, sul corpo verranno eseguiti accertamenti che dureranno almeno altri 10 giorni.  Secondo la moglie del dissidente, Yulya Navalnaya, l'oppositore sarebbe stato avvelenato e ucciso con il Novichok, un agente nervino letale. Nelle prime ore dopo il decesso, reso noto venerdì scorso, le autorità russe e i media di stato hanno proposto diverse ipotesi: prima un'embolia, poi una trombosi, quindi la sindrome della morte improvvisa.  
Il Regno Unito ha intanto sanzionato i sei responsabili della colonia penale artica dove è stato dichiarato morto Navalny. Lo riporta la Bbc spiegando che ai sei verranno congelati i beni ed è stato loro vietato di recarsi nel Regno Unito. Sky News sottolinea che si tratta del primo Paese occidentale che impone sanzioni in risposta alla morte di Navalny. ''E' chiaro che le autorità russe hanno visto Navalny come una minaccia e hanno cercato ripetutamente di metterlo a tacere", ha detto David Cameron, ministro degli Esteri. "I responsabili del trattamento brutale di Navalny non dovrebbero illudersi: li riterremo responsabili", ha aggiunto. Tra le persone sanzionate da Londra c'è il capo della colonia penale nota come del "lupo polare", Vadim Konstantinovich Kalinin, che ha supervisionato il campo di prigionia IK-3 dove Navalny è stato tenuto in isolamento. Raggiunti dalle sanzioni anche cinque suoi vice, Sergey Nikolaevich Korzhov, Vasily Alexandrovich Vydrin, Vladimir Ivanovich Pilipchik, Aleksandr Vladimirovich Golyakov e Aleksandr Valerievich Obraztsov.  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Redazione

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