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(Adnkronos) –
Anche le scimmie, nel loro piccolo, si prendono in giro. In uno studio pubblicato su 'Proceedings of the Royal Society B', esperti di biologia cognitiva e primatologi dell'università della California di Los Angeles e di San Diego e dell'Indiana University negli Usa, e del Max Planck Institute of Animal Behavior in Germania, documentano il senso dell'umorismo in tutte e 4 le specie di grandi primati: oranghi, scimpanzé, bonobo e gorilla. La scoperta permette di 'datare' questa virtù, riscontrabile anche nei nostri neonati fin dagli 8 mesi d'età: i suoi prerequisiti risalirebbero ad almeno 13 milioni di anni fa. Già presenti nell'ultimo antenato in comune fra uomo e scimmia.  In passato Jane Goodall, la 'signora degli scimpanzé', nonché altri primatologi avevano riferito di comportamenti scherzosi osservati negli animali più simili a noi. Questo è però il primo lavoro a studiare tali atteggiamenti nei 4 grandi primati in modo sistematico, arrivando a individuarne 18 tipologie diverse: 18 'sfumature' di presa in giro, comportamenti intenzionalmente provocatori, spesso accompagnati da un intento giocoso.  Dei 18 atteggiamenti identificati dagli scienziati osservando le interazioni sociali spontanee delle scimmie, molti sembravano cercare una reazione nel destinatario o comunque volerne attirare l'attenzione. Per il primate dispettoso "era normale agitare o far oscillare ripetutamente una parte del corpo o un oggetto davanti agli occhi del bersaglio dello scherzo – descrive Erica Cartmill, autrice senior della ricerca – colpirlo o punzecchiarlo, fissarlo attentamente in faccia, interromperne i movimenti, tirargli i 'capelli' o assumere atteggiamenti praticamente impossibili da ignorare". Tutto un repertorio di scherzi che erano un'altra cosa rispetto al gioco vero e proprio. Fatti per il proprio divertimento, per puro e semplice sense of humor. Tra i grandi primati, a differenza del gioco, "la presa in giro è unilaterale", precisa Cartmill. "Parte proprio da chi fa lo scherzo", che sostanzialmente lo fa per il gusto di farlo, considerando che "raramente è ricambiato" come invece accade durante il gioco. Non solo: quando fanno gli scherzi, le scimmie "raramente mostrano segnali tipici del gioco come per esempio la 'playface' che è simile al nostro sorriso, oppure gesti caratteristici dell'intenzione di giocare come l'afferrare, il trattenere". Ancora: i primati scherzano soprattutto quando sono rilassati e nella presa in giro, un po' come fa l'uomo fin da neonato, "lanciano provocazioni, guardano l'altro in faccia aspettando una reazione, ripetono gesti cercando l'effetto sorpresa", riferisce Isabelle Laumer, prima autrice dello studio.  Due le speranze degli scienziati. La prima è "che il nostro lavoro sia di ispirazione per altri ricercatori – auspica Laumer – a studiare questi atteggiamenti in altre specie in modo da comprendere meglio come sono evoluti fino all'uomo". La seconda è "che questo studio aumenti la consapevolezza delle somiglianze che condividiamo con i nostri parenti più stretti, e di quanto sia importante di proteggere questi animali dall'estinzione". —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Redazione

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