Tempo di lettura: 2 minuti

(Adnkronos) –
La protesta dei trattori "è sacrosanta". Parola del contadino Albano Carrisi, in arte Al Bano. "Il contadino che c'è in me non l'ho mandato mai in pensione", dice, ospite di 'Un giorno da pecora' su Rai Radio1, il cantante che ha Cellino San Marco ha una grande azienda agricola di cui continua ad occuparsi direttamente quando può. "Mi piace anche l'onestà e l'unità di questa protesta", aggiunge Al Bano sottolineando di essere proprietario di "6 trattori". Andrebbe anche lei a protestare col trattore? "Ti giuro che ci ho pensato ma non vorrei che si pensasse male, io sono contadino fino all'ultimo capello. E ne vado orgoglioso. E però meno male che c'è il cantante che ha sempre salvato il contadino" economicamente. "Il contadino soffriva e il cantante sovvenzionava", spiega. Sui motivi delle proteste, Al Bano è assolutamente d'accordo: "Lo Stato deve aprire gli occhi davanti a questa drammatica realtà", dice.  "Questa gente che emette tutti questi strali", dice parlando delle norme restrittive contro cui si è alzata la protesta, "è gente che della campagna non sa un cacchio, ma niente. Vogliono salvare la loro poltrona e si inventano queste cose qua per andare contro coloro che la terra la amano, la curano e danno da mangiare ogni giorno a tutta Italia". È più colpa della politica europea o italiana? "Secondo me, iniziano gli europei per andare a finire con gli italiani, che dovrebbero dare una mano in questa grave situazione". "Io non ne parlo tanto per parlarne, ne parlo perché la vivo e so che se non ci fosse il cantante il contadino Albano poteva fare la fame, come sempre l'ha fatta fino all'età di 17 anni. Poi me ne scappai perché la voglia di cantare era più forte di quella di lavorare nei campi".  Sulla protesta dei trattori prevista per la prossima settimana a Roma, Al Bano dice: "Mi piacerebbe esserci. Mentalmente ci sarò senz'altro. Se sarò libero, sarò anche tra loro, una passeggiata la farò, perché anche io vivo anche di campagna". "Al di là del trattore, ci andrei anche in bicicletta. Io sono nato in un'epoca in cui i trattori non c'erano, c'erano i muli. Ma il primo assegno di una casa discografica lo diedi a mio padre che fece il salto di qualità comprando un trattore", dice concludendo con la dedica alla protesta dei trattori di una sua canzone, "13 storie di oggi", che presentò a Sanremo 1971 e che recita: "Il bracciante taglia il grano, poi il pane non ce l'ha". —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Redazione

Lsd sta per Last smart day, ovvero ultimo giorno intelligente, ultima speranza di una fuga da una cultura ormai completamente omologata, massificata, banalizzata. Il riferimento all'acido lisergico del nostro padre spirituale, Albert Hofmann, non è casuale, anzi tutto parte di lì perché LSDmagazine si propone come cura culturale per menti deviate dalla televisione e dalla pubblicità. Nel concreto il quotidiano diretto da Michele Traversa si offre anzitutto come enorme contenitore dell'espressività di chiunque voglia far sentire la propria opinione o menzionare fatti e notizie al di fuori dei canonici mezzi di comunicazione. Lsd pone la sua attenzione su ciò che solletica l'interesse dei suoi scrittori, indipendente dal fatto che quanto scritto sia popolare o meno, perciò riflette un sentire libero e sincero, assolutamente non vincolato e mosso dalla sola curiosità (o passione) dei suoi collaboratori. In conseguenza di ciò, hanno spazio molteplici interviste condotte a personaggi di sicuro spessore ma che non trovano spazio nei salotti televisivi, recensioni di gruppi musicali, dischi e libri non riconosciuti come best sellers, cronache e resoconti di sport minori, fatti ed iniziative locali che solitamente non hanno il risalto che meritano. Ma Lsd è anche fuga dal quotidiano, i vari resoconti dai luoghi più suggestivi del pianeta rendono il nostro magazine punto di riferimento per odeporici lettori.