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Si terrà giovedì 12 ottobre a Bari, alle 20 al bistrot Buò (via Mameli 4/6), la serata di incontro e confronto organizzata dalla cooperativa Gea, che gestisce il programma “Famiglie senza confini adulti “, promosso e finanziato dall’Assessorato al Welfare di Bari.
L’iniziativa, alla quale parteciperanno l’equipe socioeducativo e l’assessora al Welfare del Comune, Francesca Bottalico, è finalizzata a promuovere le opportunità di affido e accompagnamento sociale alla cittadinanza.
Famiglie senza confini adulti, infatti, è un’opportunità per chiunque di far parte di una comunità, di fornire il proprio contributo, in termini di tempo e impegno sociale, per il bene comune e di farlo concretamente.
Il servizio permette di rispondere al bisogno sociale e sociopsicologico di cittadini e cittadine vulnerabili e in situazione di solitudine, creando relazioni e legami significativi tra persone, comunitarie ed extracomunitarie, al fine di favorire un reale percorso di inclusione sociale e comunitaria.
Grazia Vulpis, educatrice e presidente della cooperativa Gea, approfondisce le modalità del progetto: “L’obiettivo è costruire una rete di cittadinanza attiva, ampliando le occasioni di incontro e i momenti di convivialità, come faremo giovedì sera. La condivisione e il confronto interculturale, attraverso la conoscenza di nuclei familiari, consentono a coppie, adulti e giovani adulti, che intendono partecipare a questa esperienza, di sentirsi parte attiva di una comunità donando il proprio tempo e condividendo le proprie storie”.
Un progetto fondato sulle competenze di diverse figure professionali presenti lungo l’intero percorso, sin dalla presa in carico del caso. Conclude Vulpis: “La partecipazione sarà sempre accompagnata dall’equipe del progetto e la presa in carico fra le parti coinvolte sarà temporanea e basata sulla disponibilità di tempi e spazi di ciascun attore in gioco”.
“Il programma Famiglie senza confini – aggiunge l’assessora Francesca Bottalico – rappresenta una scelta politica, sociale e culturale che fonda le sue radici sul concetto di welfare di comunità, sussidiarietà orizzontale e sulla centralità delle persone e delle relazioni come strumento privilegiato per favorire processi inclusivi tra persone, fragilità e comunità, in un’ottica generativa e solidale. Un approccio – conclude – che ha accompagnato tutte le politiche sociali di questi ultimi anni a Bari e sul quale vogliamo continuare ad investire”.