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La “Theater Design School” della Accademia delle Belle Arti di Brera, la “School for Comic Book Artists” e un “Fashion Illustrated Course” all’Istituto Marangoni: i tratti più salienti della eccellente esperienza accademica del salentino Christian Cordella rappresentano il preludio di un successo annunciato.
Dopo la laurea in Scenografia, Christian parte alla volta degli States, dove insieme al padre matura una esperienza di alta sartoria, non abbandonando mai la strada della sperimentazione: utilizzo di materiali innovativi e design. Questo percorso si è presto, grazie alle sue talentuosi doti, trasformato in arte cinematografica.
Di origini leccesi ma stabilizzato a Los Angeles, rappresentante autorevole di una saga generazionale di designers di cui ne rappresenta la ottava, Christian Cordella torna a far parlare di sè e della sua creatività; dopo le ultime “firme” dello scorso anno del calibro di “Capitan America, the First Avengers” e “Men in Black 3” è in arrivo a giorni nelle sale cinematografiche di tutto il mondo “Thor” opera unica dell’americano Kenneth Branagh, regista e attore noto ai più per i suoi adattamenti shakespeariani. L’idea di questo “Thor” attinge a piene mani a temi universalmente riconosciuti dalla storia ovvero dalla lotta per la successione agli intrighi di palazzo, dall’uccisione di un regnante da parte di un familiare all’amore proibito tra due amanti appartenenti a mondi completamente differenti; ed è in questi straordinari contorni che nasce una grande epica d’azione, quella che vuole essere la linea guida della pellicola.
Personaggio dei fumetti creato da Stan Lee nei testi e da Jack Kirby nel design, Thor – personaggio basato sulla figura del dio del lampo e del tuono della mitologia norrena – è stato pubblicato agli inizi degli anni sessanta dalla Marvel Comics; negli anni a seguire autorevoli fumettisti si sono cimentati nella scrittura e nella arte del disegno del “The Mighty Thor”
Thor è il figlio di Odino e Gea, la madre terra, cresciuto nel reame di Asgard, città dell’Arcobaleno. La città è costituita da costruzioni elaboratisime; le armi sono pure straordinariamente complesse, dal disegno elaborato e contorto: armi bianche , cannoni veri, catapulte, arnesi dalla mistica potenza.
L’alchimia di questo fantastico scenario è dominato dai costumi ed è proprio qui a salire in cattedra il designer italiano, Cordella, il quale mette a disposizione dei blockbuster americani tutta la sua esperienza.
In qualità di inviato di LSDmagazine ho avuto il piacere di raggiungerlo per una intervista alla quale – con professionalità e arguzia – Christian Cordella non si è sottratto.
Christian, quanto ti porti artisticamente dentro dei colori e dell’arte della regione che rappresenti, ovvero la Puglia?
La mia risposta può sembrare retorica, ma vivendo a migliaia di km da casa, porto sempre con me le sensazioni e i colori del mio paese. Il sole e i suoi riflessi che ripropongo spesso nei miei lavori, così come i colori dei due mari che bagnano il nostro Salento. Ma oltre a questo, ciò che più di tutto ha un forte impatto sul mio operato ,è l’architettura unica delle chiese . L’ombra della mia terra è così forte nei miei disegni che, molti personaggi del mondo cinematografico (produttori,registi ed attori) con i quali ho lavorato, sono stati incuriositi da queste caratteristiche ed hanno più volte soggiornato nel Salento, rimanendone a loro volta affascinati.
Cosa ha rappresentato per Te questa collaborazione per “Thor” e quanto ha arricchito il tuo bagaglio di conoscenze.
Sin da bambino sono stato affascinato dai racconti e i miti degli dei ed eroi del Walhalla ,avevo collane di libri su questi temi e quando mi è stato proposto di lavorare per un nuovo eroe della Marvel, ero particolarmente eccitato ,ma venire a conoscenza che il personaggio in questione era Thor la mia mente ha iniziato a fantasticare ininterrottamente giorno e notte.
La sfida più grande mi è stata posta dal regista quando mi ha espresso la sua idea: fondere tradizione mitologica con elementi futuristici. Aver soddisfatto tali richieste è stato per me una grande soddisfazione ,tenendo anche presente che avevo di fronte uno dei più grandi registi del cinema Hollywoodiano.”
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