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Quando si parla della mia città, difficilmente, lo ammetto, resto lucido nell’esprimere il mio punto di vista, ma in questo caso nonostante la ricostruzione storica, la fotografia, la storia e alcuni attori sono da “oscar” per il resto devo purtroppo dare il mio giudizio di “poteva essere un bel film ma…..”.
Iniziamo dal principio. Il film di cui stiamo parlando è “Percoco – il primo mostro d’Italia”, primo lungometraggio del regista pluripremiato per i suoi corti Pierluigi Ferrandini. Il film narra della prima strage familiare che ha sconvolto l’opinione pubblica, poco prima del grande boom economico italiano e che Ferrandini ha scelto di raccontare nel suo true crime tratto dal romanzo “Percoco” di Marcello Introna (edito da Mondadori). Il film si concentra su un preciso arco temporale: i giorni successivi al crimine, quei giorni ‘felici e dannati’ in cui il protagonista Franco, il ‘bravo ragazzo’ di sempre, è finalmente libero di vivere e divertirsi in assenza dei genitori, mentre emerge a poco a poco il ‘mostro’ che si cela nella sua mente ed il film parte proprio dalla mano insanguinata, l’acqua corrente che tutto lava via, benedicendo macabramente la nascita di un essere nuovo, finalmente libero.
Il lungometraggio è una vera e propria indagine sociologica e psicologica, retta quasi interamente dalla disarmante bravura di Gianluca Vicari ma dalla regia “ingessata” di Pierluigi Ferrandini che ha setacciato tutti gli archivi per riscostruire il delitto e la cronaca, ma per dimostrarcelo, confonde drammaturgia con ricostruzione, tensione narrativa con la fedeltà ai fatti per quasi due ore di film.
Oltre alla titanica bravura di Vicari, come detto, nel film prodotto da Altre Storie con Rai Cinema non manca (al netto di qualche interpretazione un po’ “discutibile”) il sostegno di un cast valido composto da Giuseppe Scoditti, Rebecca Metcalf, Federica Pagliaroli, Laura Gigante, Francesca Antonaci, Fabrizio Traversa, Antonio Monsellato, Pinuccio Sinisi, Raffaele Braia, Pietro Naglieri, Chiara Scelsi, Elena Cantarone, Michele Mirabella.
Manca la storia e lo sguardo autoriale. Per fortuna, però, c’è la raffinatissima Bari anni Cinquanta travolta dalla febbre del boom, tra i palazzi d’epoca e i tavolini sul mare, tra il Petruzzelli e i lupanari, tra androni arabescati e dame ingioiellate. In una margherita di panoramiche e campi lunghi scopriamo con grazia questa matrona altera e irresistibile, nobiliare e sfuggente, mai degnamente celebrata dal nostro cinema. Chissà se fosse stata protagonista unica del film.
Percoco – Il primo mostro d’Italia sarà in tutti i cinema d’Italia dal 17 aprile 2023.
Il libro “Percoco” di Marcello Introna è disponibile su Amazon.
Intanto sarebbe interessante dare libero sfogo alle immagini di questa Bari anni ’50 non per altro, ma solo perché SIAMO nel “flow” del millennio delle immagini. Poi, ove il film fosse poco convincente, asettico sulla trama o peggio poco aderente alla realtà lo possiamo discutere volentieri collegialmente…grazie direttore. Sarà un piacere parlarle della mia percezione quando l’avrò visto.
sarò ben lieto di commentare insieme il film…. attendo un suo riscontro