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I manoscritti non bruciano è frutto di un lungo lavoro di ricerca e indagine intorno a “Il Maestro e Margherita” di M. A. Bulgakov da cui nasce la consapevolezza che il romanzo contenga in sé tutte le sfide del contemporaneo: quanto può costare la ricerca del proprio ruolo nella società

Dall’interrogarsi di Bulgakov sul confine tra il bene e il male, sulla possibilità di immaginare un mondo senza ombre si dipana la chiave di ricerca dell’opera: quali ombre e luci si nascondono dietro fatti, parole e persone? 

L’opera è un grande concerto, in cui gli ambienti, a partire dalla città, sono indiscussi protagonisti. Un gioco in cui elettronica, musica classica, rock, voci, sospiri, rumoristica ed effetti dialogano fra loro andando a colorare la scena di significati altri e di rimandi interni.

I manoscritti non bruciano è una pièce corale in cui gli attori, destrutturando l’andamento originale del testo, ci conducono in un labirinto rarefatto, passandosi il testimone per trasportarci di situazione in situazione, avanti e indietro nel tempo. Sono corpi, voci, ombre al chiaro di luna, sono reali o ricordi, agiscono insieme, si intrecciano, si aiutano, sono in scena tutti al servizio di tutti.
Al lavoro attoriale sempre in divenire si affianca l’impeccabile studio sulla luce, intesa come parte integrante della scrittura scenica.  In continuo dialogo con corpi e suono, la luce diventa materia, discorso, sostanza solida e significante, capace di apportare quelle trasformazioni che producono la drammaturgia di uno spettacolo. Ombre e proiezioni dipingono scenari e stati d’animo, rimandando a quel mondo onirico e inquietante così tanto presente nel romanzo. Altro focus è quello sul suono, inteso come creatore di scene, come musica interiore dei personaggi, del loro pensiero, il ritmo del loro vivere. 

 “Gli infiniti piani raccontanti da Bulgakov sono tradotti con una drammaturgia che si sviluppa su vari livelli, che si distacca dall’idea di riduzione dell’opera, che la tradisce, lasciandomi guidare e ispirare dalle possibilità e le sorprese che lo spazio scenico e il lavoro attoriale concedono. Mi interessava raccontare la viltà del potere, le contraddizioni, le relazioni e le fragilità umane in una dimensione onirica in cui abbandonarsi. Restituire la varietà e lo spirito labirintico della scrittura di Bulgakov in un contrasto continuo di luci e ombre in cui immergerci in primis come attori. Mettere tutto per poi togliere e tenere l’essenziale. Così è iniziata la nostra ricerca, con poche parole fondamentali, fotografie e quadri, musiche e rumori, un tulle e tempo per sperimentare.” – Alessandra Chieli

Lo spettacolo ha debuttato il 30 settembre al Teatro Verdi di Monte San Savino all’interno della Rete Teatrale Aretina – Festival dello Spettatore, successivamente è stato presentato all’interno della rassegna di arte, teatro e musica Epigraphè di Città di Castello. 

I manoscritti non bruciano 

martedì 10 e mercoledì 11 gennaio ore 21 

Teatro Tor Bella monaca

Via Bruno Cirino, angolo viale Duilio Cambellotti con via di Tor Bella Monaca  – Roma

Biglietti: intero 12,00 euro _ ridotto 10,00 euro _ giovani 8,00 euro

Prenotazioni: 06/2010579 (dalle 10:30 alle 19:30) promozione@teatrotorbellamonaca.it

 

Eleonora Gagliano Candela

Giornalista, traduttrice e appassionata di lingue , culture e tradizioni straniere. Moda e viaggi i suoi hobby preferiti, indirizzati sul target baby e junior da quando è diventata mamma. Solare, dinamica, problem solving e multitasking le qualità che caratterizzano la sua vita quotidiana.