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Se siete alla ricerca di una lettura che combini insieme l’avventura, l’antica lotta tra il bene e il male, il mistero, la passione, ma anche la ricerca teologica, il romanzo d’esordio di Giancarlo Biserna è sicuramente il libro che fa per voi. Pubblicato dalla casa editrice Il Cerchio, il romanzo, intitolato “L’Ultimo Libro”, è ambientato tra Forlì ed un importante Monastero dell’Alta Toscana (Monte Manto). La storia gravita intorno a due personaggi principali, Amos ed Alba, i quali sono chiamati a lavorare per un nuovo cristianesimo in grado di unire il meglio della fede con il meglio della ragione. Alla base di tutto vi è l’apparizione, cinque anni dopo la pandemia di Covid, di un nuovo letale virus, trasmesso dalla puntura di un insetto. Questo virus, però, non colpisce tutti indistintamente, ma chi è dedito al male, coloro che non hanno saputo cambiare in meglio la propria esperienza pandemica. Siamo di fronte ad un virus di tipo spirituale, che solo la fede può sconfiggere. Tuttavia, il processo non è così semplice come si pensa, poiché a ostacolare il lavoro di Amos e Alba c’è l’Ordine Mondiale Massonico, che ormai è il quasi totale padrone del mondo. “Solo un Ritorno, prima della Venuta degli Ultimi Giorni, è l’unica via rimasta per risvegliarci e per salvare il Cristianesimo”. Grazie al percorso culturale che l’autore ha compiuto e che lo ha portato al traguardo della Laurea in Scienze Religiose, possiamo ritrovare all’interno di questo complesso intreccio narrativo evidenti tracce teologiche rinvenibili negli scritti biblici legati soprattutto all’Apocalisse. Non solo questo, poiché il libro dal punto di vista letterario è molto vicino al genere apocalittico, rimandando una cospicua tradizione letteraria. In tal senso, Massimo Cardini, nell’introduzione al libro dice: “Che al giorno d’oggi il “genere letterario” al quale questo libro appartiene si stia facendo sempre più corrente e comune, di per sé potrebbe non significare gran cosa: nemmeno – sia chiaro – una prova della banalità o dell’insignificanza di esso. Al contrario: anche l’Apocalisse (e non è facile citare un’opera che sia più best seller di essa…), o 1984, o Fahrenheit 451, appartengono a questa famiglia, la quale si presenta pertanto come molto illustre”.
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