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“Scegli. Lotta. Vinci!” di Mauro Pepe e Massimo Bencivenga è un’opera composta di otto storie in cui si raccontano le vite e le imprese di altrettanti personaggi straordinari, che hanno plasmato il loro destino e che hanno scritto da soli le regole della propria vita. Queste vicende diventano l’occasione per il lettore di essere ispirato a combattere per i propri sogni e a raggiungere i traguardi che si è prefissato, nonostante gli ostacoli e la paura – «Quello che conta non è quante volte sono caduto, ma come affronterò il resto del viaggio. Sì, il viaggio. Forse l’unica cosa davvero speciale che mi resterà anche quando avrò raggiunto la vetta! Ma come posso fare? Come posso innescare il tutto? Come posso intraprendere il viaggio che mi porterà verso la mia meta? Con la scelta. È arrivato il momento di scegliere e farlo fino in fondo, senza se e senza ma, con una motivazione profonda e intima, con la voglia di lasciarmi indietro tutto: le mie convinzioni limitanti, i miei pensieri di fallimento, le mie paure, i miei ripianti e i miei rimorsi». Ognuna di queste otto personalità è arrivata a quel bivio in cui si deve scegliere; spesso la scelta non era facile né condivisa dalle persone a loro vicine, eppure grazie a quelle scelte hanno realizzato qualcosa di inimmaginabile. Dopo la scelta viene la lotta, quella quotidiana e instancabile, che necessita di una feroce determinazione e di tante abilità sviluppate durante il viaggio (che verranno analizzate attentamente nell’ultimo capitolo dell’opera). Mauro Pepe e Massimo Bencivenga ci presentano quindi delle storie di resilienza, come ad esempio quella di Wilma Rudolph, nata povera, ventesima di ventidue figli, e con una poliomielite invalidante che ha minato il suo fisico; eppure ella ha cominciato a correre e non si è più fermata, fino a vincere ben tre ori olimpici. Un’altra storia emozionante è quella di Andrea Devicenzi che, dopo un incidente in moto a diciassette anni, vede ridimensionati i suoi sogni quando gli viene amputata una gamba. Eppure egli ha saputo raggiungere, con una gamba sola e in bici, uno dei siti archeologici più suggestivi del Mondo: Machu Picchu; ha inoltre scalato in mountain bike i 5600 mt del Khardungla in India. Tutte le sue incredibili imprese non sono però rimaste affar suo: egli ha deciso di condividere le sue esperienze, per dimostrare che si può forgiare un destino diverso da quello stabilito per noi.

Redazione

Lsd sta per Last smart day, ovvero ultimo giorno intelligente, ultima speranza di una fuga da una cultura ormai completamente omologata, massificata, banalizzata. Il riferimento all'acido lisergico del nostro padre spirituale, Albert Hofmann, non è casuale, anzi tutto parte di lì perché LSDmagazine si propone come cura culturale per menti deviate dalla televisione e dalla pubblicità. Nel concreto il quotidiano diretto da Michele Traversa si offre anzitutto come enorme contenitore dell'espressività di chiunque voglia far sentire la propria opinione o menzionare fatti e notizie al di fuori dei canonici mezzi di comunicazione. Lsd pone la sua attenzione su ciò che solletica l'interesse dei suoi scrittori, indipendente dal fatto che quanto scritto sia popolare o meno, perciò riflette un sentire libero e sincero, assolutamente non vincolato e mosso dalla sola curiosità (o passione) dei suoi collaboratori. In conseguenza di ciò, hanno spazio molteplici interviste condotte a personaggi di sicuro spessore ma che non trovano spazio nei salotti televisivi, recensioni di gruppi musicali, dischi e libri non riconosciuti come best sellers, cronache e resoconti di sport minori, fatti ed iniziative locali che solitamente non hanno il risalto che meritano. Ma Lsd è anche fuga dal quotidiano, i vari resoconti dai luoghi più suggestivi del pianeta rendono il nostro magazine punto di riferimento per odeporici lettori.