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Nella stagione 2013-14 Bari e Latina hanno legato a doppio filo i rispettivi destini.
Entrambe le formazioni hanno cominciato quel campionato con numerose difficoltà e incertezze terminandolo in lacrime dopo notti di gioie e festeggiamenti.
Nei primi mesi di campionato il Bari non riesce a dare continuità nel deserto di un San Nicola spettrale, mentre i pontini soffrono il salto di categoria.
Sarà una vittoria contro il Pescara targata Jonathas a ribaltare la stagione dei nerazzurri, che supereranno il Bari in casa per 1-0 a novembre, con l’attaccante brasiliano ancora una volta protagonista.
Sei mesi dopo, la storia cambia.
Il Bari della meravigliosa stagione fallimentare è inarrestabile. In campo e sugli spalti la città e la squadra sono ormai in sincretica simbiosi e il ruolino di marcia dei galletti è diventato inarrestabile.
Con le vittorie contro Lanciano, Avellino, Trapani, Empoli e Varese, dal dichiarato fallimento, il Bari si ritrova catapultato in lotta per la disputa dei Playoff.
In una notte gelida e piovosa di aprile, con uno stadio gremito di tifosi, il Latina sbanca il San Nicola con un gol di Bruno e una partita ultra difensiva. Il Blocco Cottafava-Milani- Esposito e le parate di Iacobucci frenano le ambizioni biancorosse.
Nessuno avrebbe mai pensato che pochi mesi dopo, questa partita avrebbe potuto significare finale playoff.
All’andata, sotto gli occhi vigili della gigantesca coreografia di San Nicola, il Bari rimonta il vantaggio irregolare del Latina (scaturito da un netto ostruzionismo sul portiere Guarna che porta all’autogol di Polenta) e con Çani e Joao Silva fa esplodere l’astronave di Renzo Piano, che registra un tutto esaurito romanzesco.
Il gol del macedone Ristovski gela il pubblico dei 60.000 allo scoccare del 90esimo.
La partita finisce 2-2, è un pari che sa di beffa, ma non ancora di condanna.
L’11 giugno seguente il Bari va al Francioni, teatro dei migliori risultati degli avversari, che in questa situazione partono favoriti con 2 risultati su 3 a disposizione per raggiungere la vincente tra Cesena e Modena.
Il Bari fa la partita. A Bari invece i tifosi affollano Piazza Prefettura dove è stato allestito un secondo maxi schermo dopo l’exploit della trasferta vincente a Crotone.
La tensione è palpabile in piazza e in campo e i primi 45 minuti terminano in sostanziale parità. Latina-Bari è nuovamente una partita a scacchi sul filo della tensione.
La ripresa vede un Latina più audace, che sfiora il gol con Crimi (che spedisce il pallone clamorosamente alto da una posizione invidiabile) e Jonathas, fermato da una prodezza di Guarna.
Il Bari cambia registro con la mossa di Mister Alberti che manda in campo Galano per Zanon.
Il “Robben della Puglia” restituisce vitalità all’attacco biancorosso e diventa una funambolica spina nel fianco della difesa pontina.
Al 73esimo, a contrasto con Alhassan, Galano conquista un calcio di rigore di vitale importanza.
Sul dischetto si presenta Polenta che, nonostante la vistosa fasciatura alla testa, è glaciale dagli undici metri.
L’iconico trenino biancorosso che ne segue sembra essere il preludio ad una notte di festa ma il Latina non molla.
All’81esimo, l’arbitro Pinzani fischia un rigore a favore dei pontini. Un penalty molto generoso a fronte del tuffo di Jonathas.
L’attaccante brasiliano sigla l’1-1 mentre si prospettano 10 minuti di fuoco.
Mentre il Bari si sbilancia alla ricerca del gol vittoria, con l’entrata in campo di Beltrame, il Latina costruisce il gioco che meglio ha saputo esprimere durante l’intero corso della stagione.
Il blocco difensivo regge, i palloni lunghi a cercare le velocissime punte trovano Laribi al limite dell’area.
L’attaccante in prestito dal Sassuolo disorienta la difesa del Bari e lascia partire una staffilata che si insacca alle spalle di Guarna.
A 5 minuti dal termine il Francioni esplode di gioia. Il gol di Laribi è una sentenza.
Il Bari che non molla è negli attimi successivi l’emblema della stagione che volge al termine.
È grinta e carattere. Quella di Galano che trova il 2-2 con caparbietà. Inutili saranno gli ultimi assalti.
Il pareggio qualifica il Latina, per il Bari è la fine di un sogno, la Piazza si svuota, le lacrime sgorgano.
8 anni dopo, entrambe le società hanno vissuto anni difficili. Un fallimento a testa, una risalita dalle macerie della serie D, ma per nessun tifoso biancorosso o nerazzurro Bari-Latina sarà mai una partita come le altre.
Il sogno del Bari finì in una calda notte estiva, ma nessuno in una città che “mangia pane e pallone” dimenticherà mai Sciaudone e i suoi selfie dopo-partita, il gladiatore Romizi, Capitan Defendi, le incornate di Ceppitelli, i rigori magistrali di Polenta, le falcate di Sabelli, la punizione contro il Cittadella di Lugo, il romanzesco lieto fine della storia fra Çani e la città di Bari, le prodezze di Joao Silva e i capolavori di Galano.
Quel Bari aveva cuore e in un calcio piegato da interessi e business,resta la più bella pagina sportiva mai scritta in una città che trasformò “Una stagione fallimentare Meravigliosa” in una “Meravigliosa Stagione Fallimentare”.
Al Francioni, otto anni dopo, l’occasione di chiudere un cerchio.