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E’ Kryptos, il segreto della Cia che è stato meglio conservato nel corso degli anni. Ma non si tratta di un documento rimasto top secret o un dossier che nemmeno Wikileaks è riuscito a diffondere. Kryptos, che in greco significa ‘nascostò, è il nome di una scultura che compare nei giardini che circondano il quartier generale della Cia, in Virginia, a pochi chilometri da Washington. Ne parla oggi, il New York Times, che pubblica in prima anche una bella foto della misteriosa opera d’arte.

Costruita nel 1990, dallo scultore Jim Sanborn, si presenta come una parete in ferro scuro un pò ondulata, con su incise tantissime lettere, allineate apparentemente a casaccio. In realtà, tra questi 869 caratteri si nascondono alcuni codici, ovviamente segretissimi, che nel corso degli anni hanno ossessionato in molti, compreso lo scrittore Dan Brown, che ha citato Kryptos in alcuni suoi romanzi, tra cui Il codice da Vinci e Il simbolo Perduto. Molti, computer alla mano, hanno cercato la soluzione, una chiave di lettura capace di spiegare perchè quelle lettere sono messe in quell’ordine. Ma finora nessuno c’è riuscito. O meglio, sono stati svelati i codici con cui leggere tre messaggi cifrati, dei quattro contenuti dall’opera. Insomma, l’ultimo è ancora ‘top secret‘.

Ora però il suo autore, a vent’anni di distanza, stanco di aspettare, ha deciso di fornire qualche traccia per aiutare a svelare definitivamente l’arcano. «Francamente ero convinto che il mio codice venisse scoperto molto tempo fa», ha raccontato al New York Times. Ora però non ne può più di dover dar conto a tutti quelli che ogni giorno gli chiedono una dritta. Così ha svelato, ad esempio, che secondo l’ultimo codice, che comunque rimane misterioso, le ultime sei lettere che chiudono la serie finale della scultura, ovvero NYPVTT, una volta decifrate, diventano BERLIN. Una traccia, un aiutino, che però potrebbe bastare a porre fine al mistero.

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.