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"MacBookNell’ormai lontano 1984 e quindi “appena” 26 anni la prodigiosa IBM PCD in una affollata quanto scettica conferenza stampa presentò il suo primo computer portatile dall’imbarazzante peso di 15 kg, un design quanto meno discutibile e che suo malgrado rappresentava già a quei tempi il fratello minore, più dinamico e più evoluto del mitico XEROX, classe 1978 ovvero un computer chiuso in una valigia (che i tempi vollero elevare al rango di “portatile”) che oggi –  un occhio “bionico” –  non riuscirebbe forse a guardare; ma forse non riuscirebbe a “guardarlo” neanche un adolescente contemporaneo abituato a trascorrere in media un’ora al giorno in compagnia del suo “Ipod nano” che già nella sua “job description” dice tutto: ovvero uno straordinario minuscolo oggetto di acciaio e plastica pronto a riprodurre a comando “tocco” file musicali ad una fedeltà che i Beatles potevano solo sognare nelle mitiche registrazioni presso gli Abbey Road Studios.

La storia della evoluzione informatica degli ultimi decenni ha vissuto significative tappe che hanno inciso in maniera importante il modo di vivere di noi tutti, utilizzatori e non di macchine; di chi ha utilizzato e lavorato sempre con un pc, di chi già negli anni ottanta ne era fan e fruitore accanito, ma anche  di chi ha dovuto imparare a farlo, ob torto collo; una evoluzione che è stata iperveloce e che a volte è riuscita a superarsi polverizzando records, dotando i personal computer di velocità di esecuzione e capacità incredibili e di conseguenza dotando quelle stesse macchine di un “macro” livello di obsolescenza.

Uno degli attori più importanti e che ormai “domina” prepotentemente la scena del mercato mondale, seppure con la sua controversa e affascinante storia è l’Azienda di Cupertino, al secolo la Apple Inc. una scommessa nata quasi 35 anni fa nella nota Silicon Valley californiana; e così, quasi con un volo pindarico, da quel lontano e “inaffidabile” 1984 arriviamo all’ultima decade di ottobre 2010.

La location non cambia e l’unico attore protagonista è un genio della comunicazione che si chiama Steve Jobs, look minimalista (jeans e scarpe da ginnastica made in USA) e sorriso smagliante; questa volta però la conferenza stampa è molto affollata e chi “aspetta” non è solo un gruppo di giornalisti ma il mondo intero: la Apple Inc. sta per presentare il suo ultimo pc portatile.

E così dopo svariate generazioni di Ipod, alcune di Iphone, l’Ipad diamo il benvenuto al MacBook Air, sottile, leggero, economico e molto ma molto veloce: un dispositivo che punta a diventare nell’arco di poche settimane un punto di riferimento nella sua categoria di riferimento.

Il nuovo superportatile con i suoi 30 cm di larghezza, i suoi 1,7 cm  al massimo punto di spessore e il suo unico Kg di peso strizza l’occhio ai suoi predecessori e guarda dall’alto l’annosa problematica della miniaturizzazione dell’hard disk; ci troviamo – cioè –  sulla border line dei netbook. Due le versioni, una da 11,6 pollici e l’altra da 13,3 con 3 etti in più di peso rispetto al suo “fratello più piccolo” come definito dallo stesso Jobs. I processori sono del tipo Core 2 duo  rispettivamente da 1,4 e 1,86 ghz; le porti USB sono due e  – grande novità – il ripristino del sistema operativo è su chiavetta usb perchè – manco a dirlo – il lettore DVD non è presente su questa macchina.

Altra importante novità rispetto alla gamma precedente della stessa famiglia riguarda il capitolo “alimentazione”: il nuovo MacBook Air mantiene la sua carica per 30 giorni in regime di STOP mentre può essere utilizzato per 7 o 5 ore consecutive a seconda del modello proponendo una batteria sostituibile che, una volta esausta, è sostituibile in “3 minuti di orologio”.

La peculiarità davvero strepitosa di questo pc – già stimato dagli addetti ai lavori come un vero e propria “greatest hit” della “compilation” MacBook Air/Ipad – è racchiusa nei 15 secondi che impiega per avviarsi; parlo di 15 secondi in cui è racchiusa l’essenza di “portabilità” made in Apple.

Il merito è da attribuire allo stato solido del disco ovvero  all’uso esclusivo di dischi fissi basati su memorie flash (64 Gb e 256 Gb); 15 secondi per l’avvio non cambiano la valutazione di una macchina tranne che non siano – come in questo caso – solo l’inzio di una velocità impressionante: l ‘impiego del disco solido “brucia” la muscolosità di un processore più potente. E questo, per chi lavora quotidianamente con il pc si trasforma in valore aggiunto incomparabile.

Il prezzo ha un entry level accetabile: 999,00 €.
In attesa che la “Mela morsicata” possa ri–sorprenderci, godiamoci il “futuro” possibile.

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.