Tempo di lettura: 3 minuti
Andare nello Spazio non per lasciare la Terra ma per migliorare la vita nel nostro pianeta. È quanto è emerso nella seconda giornata del Mediterranean Aerospace Matching (Mam) all’aeroporto Marcello Arlotta di Taranto-Grottaglie. “Nuove frontiere dello spazio” è infatti il tema di oggi al Mam, primo evento internazionale aerospaziale ideato e organizzato in Puglia, appuntamento del G20 Spazio del governo italiano.
Il presidente del Distretto tecnologico aerospaziale, Giuseppe Acierno, introducendo i lavori, ha ricordato che “nulla accade per caso e se oggi a Grottaglie parliamo di spazioporto lo facciamo perché per molti anni abbiamo lavorato per arrivare a questo risultato coinvolgendo una serie di attori. In questo momento lo spazioporto di Grottaglie, unico in Italia, affronta la fase regolatoria per poter essere pronto a diventare nel più breve tempo possibile il luogo italiano per l’accesso allo spazio. Vi e sempre più interesse per lo spazio come luogo in cui si vincono le sfide. Prima si combattevano le guerre per conquistare l’accesso al mare, ora si combatte per accedere allo spazio. Ma non è un settore in cui si può improvvisare, perché ogni passo va preparato per tempo. Anche l’industria privata investe e vede opportunità nelle attività spaziali. Negli Usa esistono 12 spazioporti. L’Italia con Grottaglie sta seguendo questa strada. Ed è necessario discutere non solo di quando lo spazioporto sarà operativo ma quale contributo dare per arrivare a costruire queste ambizioni. In ogni caso quando accadrà che si potrà accedere allo spazio non potrà che e accadere qui. L’aeroporto di Grottaglie è candidato a diventate il luogo in cui far atterrare in modo guidato la navicella spaziale Space Rider realizzata dall’Agenzia spaziale europea con grande coinvolgimento di aziende italiane del settore, che verrà messa in orbita nel 2023″.
Tra gli ospiti dei panel “G20 – Space for people, Planet & Prosperity” e “Space factory: opportunità unica per rilanciare il sistema Paese-Italia”, anche Giorgio Saccoccia, presidente Asi che ha detto: “È un momento di transizione per il mondo dell’aerospazio. Si è compreso che ha ricadute su settori molto disparati: dall’utilizzo dei dati per l’osservazione della terra, al trasporto nello spazio. I primi stanno diventando assai utili per comprendere i fenomeni del cambiamento climatico e prevenire situazioni quali crisi, emergenze, inondazioni, siccità. Utilizzarli con tecnologie nuove ed intelligenze artificiali è strategico. Il trasporto nello spazio, tema assai caro a Grottaglie, è al centro di un processo di democratizzazione che sta rendendo i costi dei satelliti, del turismo e dell’esplorazione spaziale sempre più contenuti in un nuovo scenario di interesse commerciale. Il mondo dell’aerospazio è sempre più vicino, accessibile ed alla portata di più persone rispetto al passato, quando era davvero solo un sogno. L’Italia – ha concluso il presidente – come pochi altri luoghi nel mondo, può contare su un mondo accademico prestigioso, un’agenzia con esperienza, attenzione politica e cospicue risorse economiche. Questo è il momento di fare le scelte giuste ed essere un player fondamentale. Ed Asi è ben contenta di collaborare attivamente con il Dta e con Grottaglie per un percorso di crescita insieme nel trasporto aerospaziale”.
Giorgio Tumino dell’Esa (Agenzia spaziale europea) si è soffermato sui due nuovi sistemi per migliorare la competitività del sistema europeo: “L’obiettivo è aumentare il numero dei lanci e dei servizi offerti per poter ampliare l’economia di scala. Fondamentale sono la compatibilità ambientale e la riutilizzabilità, proprio come negli Usa, dove sono temi molto importanti ed attuali”.
Particolarmente interessanti anche gli inspirational talks di Clay Mowry, vice presidente di Blue Origin, sul viaggio spaziale di Jeff Bezos (presidente e fondatore di Amazon) e suo fratello Jack a bordo della navicella New Shepard, e quello di Dan Hart, presidente e amministratore delegato di Virgin Orbit che ha detto: “Non vediamo l’ora che i voli per lo spazio partano dal Sud proprio come quelli di linea. Ci tengo però a specificare che non vogliamo andare nello Spazio per allontanarci dal nostro pianeta, ma per migliorare le condizioni di vita sulla Terra”.
Questa seconda giornata del Mam è stata anche l’occasione per introdurre i progetti spaziali del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e per annunciare le sfide tecnologiche ed economiche nello spazio e nella sicurezza.
Sempre in mattinata, spazio all’Headhunter’s Corner, l’angolo dei cacciatori di teste in cui realtà industriali e militari hanno presentato i mestieri dell’aerospazio a laureandi e dottorandi pugliesi di materie affini: oggi è stata la volta della Sitael Spa e dell’Aeronautica Militare. Gli stessi giovani sono stati poi protagonisti della seconda sessione dello Speed Professional Networking, con incontri one-to-one con 10 tra startup e PMI innovative del settore.