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Non è un appuntamento come gli altri. Il clima è serrato per far fronte all’emergenza Covid-19. Con il nuovo DPCM nei teatri e nei cinema calerà nuovamente la notte, almeno fino al 24 novembre e per l’ennesima volta in pochi mesi il settore dello spettacolo e della cultura si trova a fronteggiare una crisi senza precedenti.
Ma la cultura ha rappresentato un’arma potente nelle mani degli intellettuali del passato. Ha permesso a Boccaccio, Petrarca, Tucidide e Manzoni di superare la crisi e le grandi epidemie fungendo da baluardo di speranza e concretezza.
Quella del Professor Canfora al Teatro Petruzzelli potrebbe essere il primo (con l’evento sulle piramidi della scorsa domenica posticipato) ma anche l’ultimo appuntamento delle “Lezioni Di Storia” della stagione 2020/2021.
Alessandro Laterza ci tiene a specificarlo, affermando che il settore di cultura e spettacolo farà appello a tutte le sue forze per fronteggiare l’emergenza. Ringrazia tutti coloro che hanno partecipato all’organizzazione dell’evento ed in particolare L’assessorato alla cultura di Bari e Regione Puglia, Massimo Biscardi della Fondazione Lirica Teatro Petruzzelli e Sonia Del Prete.
Il Petruzzelli ha saputo accogliere numerosi interessati rispettando ingressi contingentati e attuando massime misure di sicurezza. Per gli avventori che non hanno potuto acquistare il biglietto la pagina Editori Laterza ha predisposto una diretta integrale social della lectio magistralis.
Il professor Canfora, che non ha bisogno di presentazioni, ha accolto con piacere l’invito. Con gli editori Laterza l’illustre professore e filologo barese ha diverse pubblicazioni all’attivo. La prima nel lontano 1972, la prossima nel 2021 sarà un’analisi critica del centenario del partito comunista. Particolari che rendono consapevoli quanto vasto sia il bagaglio culturale di Luciano Canfora.
La lectio magistralis affonda le sue radici nel mondo Greco. Dall’età Periclea fino al presente. Il Partenone è il fulcro della tradizione culturale ellenica.
Erodoto quando celebra le opere degli uomini, mette in evidenza come queste siano opere legate al ricordo, ed anche all’architettura. Gioielli culturali che vengono innalzati per permettere alla cultura di sopravvivere tra le pieghe del tempo.
Il nome del monumento deriva da “παρθένος”, intesa come vergine e riferito ad Atena.
Il termine si può ricondurre alla cella che costituisce il fulcro materiale e spirituale della struttura, diviso tra la statua di Atena ed il tesoro cittadino.
Per Canfora la piccolissima realtà ateniese produce modelli, modelli architettonici, politici, culturali e ripercorre la storia greca dalla morte di Efialte alla politica di stato sociale di Pericle, l’uomo che convinse Fidia e le sue maestranze a partecipare alla costruzione e rinnovamento di un monumento simbolico.
La perla del Partenone di Pericle è senza ombra di dubbio la statua crisoelefantina di Atena costruita proprio da Fidia.
Nelle metope della struttura è possibile osservare le tappe della storia gloriosa di Atene, con sfumature storico-mitiche (come i frammenti del conflitto tra Teseo e le amazzoni).
Diverse controversie animano la storia di questo simbolo. Canfora racconta che Fidia secondo il tribunale Ateniese si era arricchito durante i lavori.
Plutarco racconta che Pericle il saggio, aveva fatto misurare il peso di oro e avorio e aveva dimostrato dopo la misurazione dinnanzi ai giudici che il peso era lo stesso dall’inizio dei lavori, scagionando Fidia che comunque, secondo lo storico, morí avvelenato in carcere. In un’altra versione Fidia si reca in Elide e lavora ad un’altra opera architettonica monumentale prima di essere ucciso (lo racconta Filocoro).
L’operazione Fidia é mirata a far vacillar la posizione di Pericle, ma inutilmente, poiché lo stratego sarà eletto dal popolo per diversi anni.
Il Partenone é diventata chiesa cristiana sotto Giustiniano ed un cronista bizantino vede nell’implosione del tetto una coincidenza con la nascita di Maometto.
Il dominio arabo crollò con la sortita di Napoleone in Egitto.
Ma quando l’Impero Ottomano venne salvato dall’intervento inglese, la Grecia rimase ancora sotto influenza turca.
Gli inglesi per ricompensa prelevarono tutto ciò che fu trasportabile dal Partenone. Lord Elgin passò alla storia come l’uomo che prese con se le bellezze del simbolo dell’Atene classica ed è questo il motivo per cui il tempio è spoglio e le sue componenti principali sono a Londra.
Negli anni 60 del 900’ Melina Merkouri chiese fortemente la restituzione delle metope venendo derisa.
“Questo materiale è custodito meglio a Londra”, affermano le autorità inglesi, un ragionamento colonialista e di spoliazione.
Durante la scorsa estate il governo greco ha richiesto la restituzione delle opere facendo leva sulla volontà di Brexit del popolo inglese.
Al termine della conferenza, la performance del professor Canfora viene accolta da scroscianti applausi e la luce sulle “Lezioni di storia” si spegne.
Con l’augurio che il settore di arte e spettacolo riparta presto, non possiamo far altro che soffermarci a pensare quanto la consapevolezza della cultura abbia preservato l’integrità dell’uomo anche in periodi storici complessi e difficoltosi come quello che stiamo vivendo.
Alarico Lazzaro