Tempo di lettura: 2 minuti
«La Notte della Taranta è il recupero della tradizione nella civiltà urbana, dell’accoglienza, dell’aggregazione, del riordinamento rispetto ad alcuni temi, attraverso gli elementi più importanti della musica: la parola, il suono, il gesto, la danza». Lo ha detto Enzo Avitabile, uno degli artisti che sarà sul palco del Concertone finale a Melpignano (Lecce) il 24 agosto e che ieri in sala prove al Centro Polivalente di Zollino ha provato insieme all’Orchestra Popolare.
Avitabile, nonostante le numerose partecipazioni al festival itinerante de La Notte della Taranta, sarà per la prima volta tra gli ospiti del Concertone. Sul palco di Melpignano di esibirà anche il chitarrista Maurizio Colonna, che definisce l’evento «un modo di raccontare la cultura autoctona di questa terra. La Taranta è il ritmo di questa terra e la mia chitarra umilmente vuole essere un messaggio sonoro dentro questa dimensione sonora».
Tra i brani della tradizione salentina che Avitabile sarà chiamato a reinterpretare c’è anche ‘U Pecorarù, per celebrare l’amore che non è mai violento. In un’epoca in cui quello dei femminicidi è diventato un fenomeno in continua crescita, «con il brano scelto – dice Avitabile – tratteremo questo tipo di realtà abbastanza disagevole degli ultimi anni». Colonna, invece, che ieri ha provato a Zollino insieme all’Orchestra Popolare de La Notte della Taranta, si esibirà con il brano ‘Taranta. Homage to Salento for guitar’. «Quasi inimmaginabile, ma stupendo – ha detto il chitarrista – che un chitarrista di formazione classica abbia l’opportunità di incontrare la musica popolare. E’ una cosa straordinaria».