Tempo di lettura: 2 minuti
«Ci sono dentro fino al collo. Stavo preparando il disco quando mi hanno invitato. Ho accantonato tutto e mi sono immersa nel repertorio popolare. Sarà la cosa più bella di quest’anno, lo so già». A parlare è Andrea Mirò, musicista, autrice, produttrice, cantante, direttore d’orchestra e ora anche Maestro concertatore della XXI Notte della Taranta, il più grande evento di musica popolare d’Europa, che torna il 25 agosto a Melpignano (LE), ripreso da Rai5, in conclusione di un festival lungo 20 tappe per il Salento, questa edizione sul tema del paesaggio (al via il 3 agosto). “Il Concertone della Notte della Taranta – racconta Mirò – ormai è un evento più che italiano. La base è sempre la contaminazione, tra una tradizione incredibilmente dinamica e ‘nuovì generi. Poi ogni Maestro da la sua cifra. Io metterò a disposizione il mio background: parto dalla classica, ho attraversato il folk, mi esprimo con il rock e cantautorato». Canterà, suonerà, «chissà potrei anche ballare», sorride. Soprattutto guiderà l’Orchestra popolare mettendo insieme oltre 60 artisti (più un big internazionale annunciato il 24 luglio a Lecce) e le coreografie di Massimiliano Volpini, stretto collaboratore di Roberto Bolle. «Partirò dalla pizzica – spiega lui – per esplorare altri linguaggi, in un immenso paesaggio di emozioni». E se Mirò sarà la seconda donna Maestro concertatore in 21 edizioni (“Noi donne dobbiamo sempre passare un pò più prove. Sono abituata a saltare gli ostacolì’), novità di quest’anno, il debutto del rap freestyle con la partecipazione di Clementino. Il sassofono di James Senese e la voce di Enzo Gragnaniello racconteranno invece l’incontro tra Napoli e la pizzica salentina. Con il violino di Ylian Canizares si viaggerà tra lingue antiche come il grico e lo yoruba. E poi ecco i poeti, cantanti e ballerini del paese dei Maharajà con i Dhoad Gypsies del Rajastan o lo ska-punk dei salentini Après La Classe; la tromba di Frank Nemola dalla band di Vasco Rossi; la fisarmonica di Davide ‘Billà Brambilla; e la poesia di Mino De Santis. “Ogni volta la Notte della Taranta diventa qualcosa di diverso – commenta il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano – La Puglia è così: ogni volta che torni scopri un aspetto diverso. Non si passa come in un museo, ma vieni accolto, quasi sussunto». «Può la cultura ribaltare il futuro dei Sud del mondo? Noi siamo convinti di si», prosegue l’Assessore al turismo, Loredana Capone citando la trasformazione di «Bilbao o delle città Capitale europea della cultura». A supporto, anche i numeri. «Secondo uno studio della Confcommercio, l’Università di Lil e de L’aquila – racconta il presidente della Fondazione della Notte della Taranta, Massimo Manera – ogni euro speso per La Notte ne riporta sul territorio 4,3. In 10 anni saranno 100 milioni. Per avere un’idea, allo Sziget di Budapest per ogni euro ne torna uno». “Conosco bene La Notte della Taranta: sono residente a Melpignano, nata a Lecce, e l’ho vissuta da spettatrice più volte – aggiunge il ministro per il Sud, Barbara Lezzi – Un esperimento culturale unico, che ha portato il Salento nel mondo. La Notte non è più solo un concertone, ma un grande evento che potrebbe essere un volano economico, culturale e occupazionale anche in un periodo più ampio. Si potrebbe pensare una serie di attività durante l’anno, che vedano nel concertone l’atto conclusivo e di punta».