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«Me li magio come fragole!». Probabilmente fu questo un commento molto colorito di un rettore universitario americano all’epoca delle contestazioni studentesche.
“Fragole e sangue” infatti è un film sulla contestazione prodotto da una major come la MGM, la casa di produzione più conformista che colpita dal successo enorme del film “Easy Rider”, decise di produrre un film sulla contestazione. Quindi, il potere che si produce da sé il film sull’opposizione al potere.
il protagonista è uno studente americano di fine anni’60 che tra amori, problemi giovanili e contestazioni studentesche, acquista sempre più una crescente presa di coscienza, fino all’epilogo violento dell’assalto della polizia all’università, così realistico da assumere una connotazione sincera e autentica.
Il regista proviene dalla pubblicità e dalle serie televisive ed è al suo primo lavoro cinematografico, infatti, lo si vede dai continui movimenti della camera, flou e riprese dal basso ma a questo compiacimento tecnico-formale, unisce una seria riflessione contenutistica soprattutto ne finale del film, contribuendo a farne una delle testimonianze più autentiche e sincere del movimento pacifista.
È triste morire senza aver visto “Fragole e sangue”!