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Presentato presso Caffè Portineria, bistrot letterario, a Bari, in via Cairoli, il libro “Essenze-Ruota dell’anno – Granelli di poesia e rapidi segni”, edito da WIP edizioni.

Autrice del testo Adriana Ostuni. A dialogare con lei, la giornalista Antonella Paparella e Lory Esse, terapista olistico e Alessandra Leo, organizzatrice di eventi.

Adriana Ostuni, già scrittrice di capolavori come Apollo nel Caos, Le verità apparenti, Clessidra, Passaggi , In sintesi con brevi tratti in poche parole, con l’ ultimo libro Essenze è alla sua sesta pubblicazione.

Quest’ ultimo lavoro, inserito nella collana Spazio-Tempo, è un compendio grafico-letterario che spazia dalla prosa alla poesia all’espressione iconica, ruotando sul tema del tempo, considerato in relazione alle sue fasi trasformative di vita-morte-rinascita, scandito dall’alternarsi dei cicli stagionali e dal susseguirsi dei mesi nell’arco dell’anno.

Il risultato è una riflessione sulle influenze che il passaggio del tempo suscita sugli umori e sugli stati d’animo, operando in simbiosi con lo spirito di ogni essere umano.

Lsd Magazine, presente all’incontro, ha colto l’occasione per fare una chiacchierata con l’autrice.

Essenze tratta un genere completamente nuovo rispetto alle precedenti opere, è un simbolico cammino che conduce a una rigenerante immersione nella Natura e nei suoi misteri. Da dove nasce questo tema?-

-Questa mia nuova opera deriva da una riflessione: più ci immergiamo nel digitale, nella tecnologia e più sentiamo il desiderio contrario di stare all’aria aperta, fra gli spazi verdi. C’è una teoria quella della biofilia in cui si afferma che l’essere umano ha un’ innata tendenza a riconnettersi con la natura, è qualcosa di profondamente radicato in tutta la storia evolutiva ma che sta via via spegnendosi proprio per via di errati stili di vita. Questa è la genesi del mio nuovo lavoro, ho pensato che per favorire e spronare il fondamentale contatto con la natura fosse utile raccontare e descrivere gli inizi e l’origine dei tempi. Nell’antichità l’uomo viveva in uno stato di incoscienza per cui percepiva la natura (intesa nel senso più lato dall’acqua all’aria, dalle piogge ai vulcani ai laghi) come una divinità (alla quale dare varie forme di ringraziamento) ed era riuscito a ingentilire il creato, trasformando le piante selvatiche in alberi da frutto, le graminacee in grano, e le api atte a produrre miele. Nel tempo tutte le generazioni che si sono succedute hanno avuto un rapporto costruttivo con la scienza. Viene da chiederci come mai oggi con tutta la nostra tecnologia che abbiamo più ci immergiamo nella scienza e più non siamo più in grado di fare quello che hanno fatto i nostri predecessori? –

Occorre reinstaurare una connessione con la natura in una società che sta perdendo il contatto, a causa di un’eccessiva antropizzazione del territorio, e ciò causa sensi di frustrazione il ritorno ad essa, invece, potrebbe costituire, un vero e proprio antidoto del male di vivere.

Il messaggio di Essenze è un invito a ristabilire equilibrio tra elementi filantropici ed elementi naturali, perché quando l’uomo perde la dimensione valoriale del tempo, del buono e il contatto con la natura rischia di perdere una parte fondamentale delle proprie radici, della propria identità se non addirittura di sé stesso.

Un invito a ripensare il rapporto dell’uomo con l’ambiente, per evitare che le catastrofi diventino normalità. “Essenze”, come un simbolico cammino conduce a una rigenerante immersione nella Natura e nei suoi misteri. La Natura come luogo privilegiato, elemento imprescindibile, in cui ritrovare l’unità primordiale. La Natura nelle sue fasi trasformative di nascita, crescita, declino, morte e rinascita. La Natura intesa come rifugio, come guida, come fonte di equilibrio che aiuti a riscoprire la dimensione più autentica di se stessi, la propria spiritualità e, in definitiva, la propria ragione di essere al mondo

Durante la presentazione, Lory Esse, terapista olistico, ospite dell’evento, ha proceduto alla lettura di alcuni brani del libro.

Uno di questi Primavera. Prendendo spunto dal tema del brano, l’esperta si è soffermata sull’utilità degli olii estratti da alcuni agrumi, come il bergamotto, le arance e il lime che ci danno l’energia necessaria per eliminare tutte quelle scorie accumulate, durante l’inverno, nel nostro organismo, aiutandoci a risvegliare la nostra pulizia interiore e purificare la mente. Per non parlare dell’effetto benefico dei fiori, che con la loro bellezza migliorano i lati più spigolosi del nostro carattere e mettono fuori la nostra bellezza, ponendoci in uno stato di grazia.

Per concludere, Adriana Ostuni, ha fatto un augurio a tutte le generazioni: Il seme di ieri diviene frutto del presente da donare al futuro.

Marcella Squeo

La dottoressa Marcella Stella Squeo è laureata in Giurisprudenza è una giornalista pubblicista e si occupa di cultura, spettacolo, musica e di beneficienza e volontariato facendo parte di diverse associazioni di settore.