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Due date per due spettacoli dentro la stessa location – il teatro Arena del Sole di Bologna – per la nuova edizione del Gender Bender Festival: “Aneckxander + Object”.
La fisicità torna protagonista di questo festival internazionale dedicato all’identità di genere e tanto apprezzato sulla scena bolognese e non.
In Object con le coreografie di Ivgi & Greben, un raffinato corpo femminile si muove dentro una zona-cerchio-limite da cui non riesce a uscire. Sembra una lotta con e per il corpo, un corpo leggero come una libellula che cerca libertà rinchiusa dentro un sito -“gabbia”. E’ la danza sensuale e raffinata fatta di equilibri e disequilibri che giocano con la forza di gravità di una creatura che si palesa e si ritrae, forse cercando di sottrarsi alla solitudine di un universo chiuso e invalicabile.
Una vera e propria tortura visiva e del corpo è invece Aneckxander di e con Alexander Vantournhout. Lo spettacolo è una performance basata sulla reiterazione di una stessa sequenza di esercizi eseguiti su una sequenza di note che si ripetono ossessivamente. Un uomo nudo dai tratti scultorei e statuari si mette alla prova eseguendo acrobazie in cerca di attenzione e contatto. Salti strazianti, cadute violente sul palco, sguardi di interazione con il pubblico. Per accumulazione di movimenti il performer aumenta man mano le difficoltà, come in un videogioco a punteggio step to step, indossando prima dei guanti da boxe e poi delle scarpe con la zeppa alta e rieseguendo la sequenza, aggiungendo man mano qualche impercettibile variazione.
La reiterazione rafforza il significante dell’azione, svuotandola del significato, riducendo così lo sforzo a voler uscire da una solitudine imperante, all’inutilità e all’impotenza.
Un finale poetico, ma velato di tristezza: delle lanterne infuocate si accendono come testimoni di un rito di iniziazione non riuscito.
Lavinia Morisco