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Da qualche tempo impazza sulla rete una sit-com visitatissima che col passa parola è stata talmente cliccata dal popolo del web che è diventato un fenomeno di cui tutti parlano, e così è arrivata perfino al Roma Fiction Festival, ne abbiamo parlato con Giorgio Centamore, autore e attore di chiara fama nazionale che insieme ad un gruppo di addetti ai lavori ha portato avanti l’idea.
Giorgio, ma di cosa si tratta?
“Fessbuc” è il titolo di una sit-com a puntate, prodotta da Videobox di Genova, realizzata da autori indipendenti, per ora si può vedere solo in rete digitando fessbuc su Youtube. E’ anche pubblicata, inviata e condivisa, da tutti quelli a cui piace, sul social network che viene parafrasato nel titolo: Facebook.
Come vi è venuto in mente di realizzare questo prodotto?
L’idea nasce da un gruppo di amici-autori che insieme elaborano il progetto di una sit-com e decidono di pubblicarlo in rete convinti che i tempi siano ormai maturi (anzi, “rischiano di marcire se non ci si sbriga”) per utilizzare il web come mezzo di diffusione/promozione. La convinzione della validità dello strumento internet per fare conoscere il proprio lavoro trova conferma nei successi di altri prodotti diffusi già da qualche tempo oltreoceano, vedi l’esperienza di “the Guild” in America, dove un gioco di ruolo molto diffuso è diventato il tema di una sit che ha sbancato sulla rete per poi passare ai canali televisivi.
E’ un lavoro che non pensate sia destinato a vivere solo nel mondo del web?
No, non è detto, per noi è stato un primo strumento per arrivare ad un’utenza diretta e immediata che ci potesse dare anche una valutazione coi consensi, e soprattutto adesso che ne abbiamo ricevuti parecchi contiamo di trovare partners per passare ai canali tv.
Quindi la rete può diventare un ponte per il mercato delle televisioni?
Noi lo speriamo. Al giorno d’oggi presentare dei “numeri zero”, solo scritti o anche girati, a produttori o alle reti è diventato come portare la propria figlia ai provini per “Veline” sperando che un giorno faccia l’attrice; meglio fare crescere artisticamente la propria creatura, per poi nel caso, se ottiene i giusti consensi, farla entrare nel dorato mondo cinema dalla porta principale…Attualmente le reti televisive sono restie ad investire su nuovi format e preferiscono acquisirne di già collaudati dall’estero; diffondere su internet la propria creatività diventa quindi un’ottima maniera di farsi conoscere e per diventare una realtà nota quindi avere una diretta conferma del gradimento attraverso i contatti e così capire dove si può andare a parare.
Come mai avete utilizzato principalmente Face Book per diffondere qualcosa che in qualche modo lo sbeffeggia?
Per una sit-com proposta con queste modalità quale miglior argomento del social network che sta facendo impazzire il paese? Il mondo di Facebook diventa il cardine della narrazione: i nuovi meccanismi e le nevrosi che hanno coinvolto milioni di nuovi iscritti diventano il pretesto comico per dare uno spaccato della vita quotidiana così come è stata modificata da questo fenomeno culturale.
Il gioco è stato arrivare all’utenza della rete attraverso il suo linguaggio, ridicolizzando comportamenti che ormai sono comuni: si comunica quasi solo attraverso le chat di fb, anche con il vicino di casa o il dirimpettaio di scrivania. Persino negli uffici si privilegia l’attenzione a fb a scapito del lavoro, colpa della crisi o la crisi è anche un po’ colpa di fb?
A questo punto veicolarlo con Face Book ha fatto scattare e il meccanismo di identificazione e auto ironia che più diverte e convince a diffonderlo subito ad amici e contatti.
I protagonisti della sit, ambientata in una agenzia di pubblicità, ci fanno ridere, anche perché riconosciamo in loro un sacco di comportamenti, vizi e manie che appartengono a tutti noi che utilizziamo questo strumento. Un modo ironico di guardarci allo specchio e di scoprire un’immagine di noi che lo schermo del computer non riflette.
E’ stato importante partecipare al Roma Fiction Festival?
Sicuramente. È una straordinaria vetrina e speriamo che ci porti a qualcosa che faccia proseguire il nostro lavoro magari con dei partners che ci consentano di uscire dai low budget che caratterizzano la partenza di tutte questa autoproduzioni. Comunque siamo già ben felici della risonanza che si ottiene in certe manifestazioni: per ora si parla molto di questa novità nel nostro ambiente di lavoro, ci auguriamo che questo voglia significare qualcosa.
Fessbuc credits:
Autori: Giorgio Centamore, Arturo Di Tullio, Massimo Garbarino, Alessandro Coscia, Davide Crestani,
Attori: Margherita Antonelli, Camilla Cavo, Patrizia Deitos, Tony Rucco, Lucio Gardin, Arturo Di Tullio, Giorgio Centamore, Peppe e Ciccio.
Montaggio: Davide Crestani
Musiche originali: Pivio e De Scalzi
Sigla finale: Nico e Ale “Benz”
Riprese: Matteo Zingirian, Nicola Ostrogovich
Produzione: Videobox Genova – tel.010/377.08.06 www.videobox.it