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Il Teatro nel teatro, succede se a farla da padrona è il vernacolo. Quando per raccontare un modo di essere di un luogo, delle proprie costumanze o radici con la storia di un tempo passato si ha necessita di utilizzare la leva del dialetto allora può succedere che il palcoscenico e la platea diventino una cosa sola. È successo al Turoldo di Taranto, storico luogo dove l’umanità tarantina ha la sua casa, dove da sempre viene recitato il copione autentico di una Taranto vera ormai sfumata nella dimenticanza del tempo attuale inutile. Una storia teatrale quella del Turoldo che non si smentisce mai contribuendo a dare luce per recuperare quel senso di appartenenza delle tradizioni attraverso l’arte del teatro. La scintilla è scoccata ancora una volta con la commedia musicale e parodia del tarantino Lino Conte “Giulietta e Romeo ovvero “Memena e Catavete”, dove il pubblico ha apprezzato, sorriso e si è riconosciuto negli modi di essere e negli atteggiamenti del tempo passato. Due ore di grande risate e ricordi dove i protagonisti, Francesco Donvito, Marisa Lopalco, Gabriella Manigrasso, Floriana Airò, Monica De Leo, Agnese Adinolfi, Onofrio La Gioia, Corrado Blasi, Luigi Pendinello, Peppino Fanigliulo e l’attore sceneggiatore, Lino Conte con ottima bravura hanno saputo interpretare il copione alla lettera della storica commedia di Shakespeare di Romeo e Giulietta. Una commedia rivisitata e scritta tutta in dialetto tarantino non ambientata nella città di Verona bensì nella Taranto Vecchia simbolo storico della città dei due mari. Una commedia che Lino Conte ha saputo trasformare in commedia musicale utilizzando musiche di canzone note, ancora oggi cantate, degli anni 60’. L’amore non ha età è il sentimento della pace contro la competizione, contro l’odio : non siamo mai indifesi verso la sofferenza come nel momento in cui amiamo. L’amore può tutto: può evitare una guerra, creare armonia e desiderio di costruire un futuro insieme. Può unire famiglie da sempre divise dall’orgoglio, dal voler predominare sugli altri comandando addirittura sul cuore, il pensiero e la dignità del singolo. Ma l’amore che nulla pretende può diventare una finestra illuminata in una notte buia. Una quiete accesa da emozioni vere e forti con passioni autentiche. Insomma Lino Conte in un battito di ciglia ha voluto dire al suo pubblico che anche due famiglie tarantine storicamente rivali possono trovare il modo di ritrovarsi e vivere in pace facendosi trascinare dalla corrente dell’amore. Bellissima serata di cultura. Del resto solo il teatro ci salverà dalla stupidità e dall’inutile pensare. Il Teatro è cosa seria e non si va soltanto perché non si ha nulla da fare a casa. Il Teatro è luogo dove si va per conoscere se stessi.
Oreste RobertoLanza