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Con l’inizio del nuovo anno l’Associazione Cuochi di Arezzo torna ad assegnare il prestigioso Premio Guido Tarlati giunto nel 2014 alla ventitreesima edizione. L’appuntamento è per lunedì 27 gennaio alle ore 20,00 presso l’Area Lounge del Padiglione Redi in Arezzo Fiere e Congressi, nel corso di una serata di Gala organizzata proprio dai cuochi aretini.
Quest’anno sarà omaggiata la famosa e fortunata trasmissione "La Prova del Cuoco" di Rai1. Consegneranno il premio gli aretini che negli anni hanno avuto ruoli di spicco nel programma.
"La consegna del premio è da molti anni il momento più solenne della nostra associazione – spiega il presidente dei cuochi aretini Roberto Lodovichi – che aggrega oltre 100 ristoratori della nostra provincia ed è un punto di riferimento indiscusso per la valorizzazione delle produzioni agro-alimentari autoctone. La scelta di premiare quest’anno la bella trasmissione enogastronomica della Rai non è un caso. In questi anni la produzione ha dato l’opportunità a numerosi ristoratori ed esperti del territorio aretino di far conoscere e apprezzare i nostri prodotti insieme alle tradizioni e all’arte gastronomica che ci contraddistingue".
Come da tradizione, durante la serata del premio Tarlati, saranno consegnati anche riconoscimenti a chef aretini che da anni si impegnano con infaticabile passione nella promozione dei sapori locali.
Quest’anno i premi andranno alla Chef Susanna del Cipolla del "Ristorante il Goccino" di Lucignano per essersi distinta per l’utilizzo prodotti locali e di filiera corta nella propria cucina, alla Chef Giovanna Semolini "Osteria da Giovanna" di Arezzo per aver dedicato un’intera vita alla ristorazione di qualità insieme alla Chef Giuliana Mattesini che prosegue la tradizione dello storico ristorante.
Durante la manifestazione avrà altresì luogo il conferimento del titolo di discepoli di Escoffier, alla presenza di una importante delegazione internazionale dell’Associazione omonima. Da mezzo secolo l’Ordine internazionale dei Discepoli di Auguste Escoffier (che conta oltre 25mila membri in tutto il mondo) si prefigge di onorare la memoria del Maestro della gastronomia francese ed internazionale Auguste ESCOFFIER, promuovendo e preservando il suo operato, al pari delle grandi tradizioni gastronomiche.
Davvero stuzzicante e variegato il menù della serata (è possibile prenotarsi al costo di 35 euro telefonando al numero 3317549534) con corner dedicati anche al gluten free.
La serata si aprirà con un aperitivo- buffet con drink realizzati dal team di Cocktail in the Word, finger food della tradizione a cura della "Scuola Alberghiera di Caprese Michelangelo", salumi selezionati dalla Macelleria Fracassi, tartare di Chianina della Macelleria di Aldo Iacomoni. E ancora: buffet, aperitivi e antipasti della Valtiberina a cura di Domenico Gregori proprietario del Ristorante "Il sottobosco" di Badia Tedalda, corner finger food a cura di Giuliattini Catering. Nel corner gluten free spazio a ciaccine fritte cucinate dalla chef Franca Senesi de "La Bottega di Nonna Tina", pane e focaccine a cura di Emanuela Ghinazzi e fritture di stagione con farina di riso realizzate da Lodovichi Ristorazione.
Seguirà la cena al tavolo realizzata quest’anno dal nuovo team femminile dell’Associazione Cuochi Arezzo composto da Susanna Del Cipolla – Il Goccino (Lucignano), Sara Guadagnoli- Le Rocche (Capolona), Marialuisa Lovari – La Curia (Arezzo), Enrica Romani – Badia Ficarolo (Palazzo del Pero) ed Angelica Segatori.
Gli ospiti della serata gusteranno: zuppa di pollo del Tarlati. lasagnetta al ragù bianco di chianina, raviolo di farina di castagne alle verdure invernali su zabaione al grigio del casentino, guancia di vitellone bianco della nostra valle profumata agli agrumi, salsa all’aglio, morbido di patate rosse di Cetica e grano quarantino croccante, cacio e pere a modo nostro, tronchetto di castagne e lattaiolo casentinese.
I vini saranno, invece, selezionati dalla Strada del Vino Terre di Arezzo e serviti dai Sommelier AIS Toscana, mentre la selezione degli olii è a cura dell’associazione AICOO.
Il premio Tarlati affonda le sue radici nella tradizione locale. E’ ispirato all’omonimo vescovo aretino vissuto alla fine del 1300 che ha lasciato in eredità ai cuochi aretini numerose ricette, fra cui la famosa "Zuppa di pollo dei Tarlati", ricetta oggi contesa tra aretini e francesi, perché sembra abbia dato origine alla più famosa "Zuppa di pollo Francese".
Il Premio è stato istituito nel 1991 e l’intento è quello di rendere omaggio a chi del mondo dell’enogastronomia abbia contribuito a promuovere la cucina tipica della terra aretina, in Italia e nel mondo, sia esso giornalista, scrittore, conduttore televisivo, personaggio politico e delle istituzioni, cuoco, con meriti riconoscibili.
La serata di consegna del Premio Tarlati è il culmine di una serie di iniziative organizzate dall’Associazione Cuochi in concomitanza con la manifestazione AbitAr che si terrà presso Arezzo Fiere e Congressi a partire da sabato 25 gennaio.
Proprio nel giorno di apertura della manifestazione fieristica sono in programma dalle 16,00 alle 18,00 Cooking Show, Master e Degustazioni, in collaborazione con l’Accademia di Arte bianca Gastronomica. Verranno realizzate da pizzaioli e chef una serie di preparazioni elaborate partendo da prodotti di qualità a filiera corta.
Domenica 26 gennaio dalle ore 15,00 alle 17,00 è in programma il concorso nazionale "Caccia al Territorio Blog Tour" a cura di Benedetta Castella e Giulia Bezzini (IED Firenze), Massimo Rossi (AIS), Shady Hasbun (FIC)
Due squadre composte da un Food Blogger, un Wine Blogger e un Igers con ricerche sul territorio avranno selezionato gli ingredienti per creare una nuova ricetta che prepareranno nell’ambito del cooking show.
Seguirà il concorso nazionale "Penne Bruciate", una competizione organizzata dal giornalista Claudio Zeni e dal presidente dell’associazione Cuochi Roberto Lodovichi in cui giornalisti e critici enogastronomici si sfideranno a realizzare delle preparazioni veloci che saranno poi giudicate da cuochi e professionisti del settore. Il premio "Penne Bruciate" sarà assegnato al giornalista che darà il peggio di sé producendo il peggior piatto e che, per questo, sarà costretto a parlare bene per un intero anno, di Arezzo e della sua cucina.