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Il 14 settembre 2004 ci lasciava a cinquantatré anni la cantautrice Giuni Russo. Giusto venti anni fa veniva meno la migliore interprete della musica italiana, un artista sperimentale e d’avanguardia con una discografia caratterizzata da una pluralità di fonti come indicano le pagine della sua eccellente biografia. Un timbro vocale di altri tempi che lasciava senza respiro tanti suoi fan e non solo. Dal jazz, alla musica tradizionale con l’operatic pop e l’elettronica accompagnata da un estensione vocale che la faceva diventare la prima in assoluto tra le cantanti italiani. Mina? Forse Giuni Russo andava oltre per la capacità di saper interpretare meglio testi di canzoni napoletane, siciliano e italiano. Testi incisi in spagnolo, inglese, francese ebraico, giapponese, arabo iracheno, greco e latino. Professionalmente legata ad artisti come Franco Battiato, Cristiano Malgioglio, Alberto Radius e Maria Antonietta Sisini, per 36 anni anche sua compagna di vita. Da Castrocaro a Sanremo nel 1968 con il nome di Giusy Romeno, con la canzone No Amore per poi arrivare ai successi cantati ancora oggi come Un Estate al Mare la bellissima Alghero e Morirò d’amore nel 2003 cantata a Sanremo scritta con la sua compagna di Vita Sisini e Vania Magelli. Coloro che nel privato l’hanno conosciuta raccontano di una donna riservata con una intelligenza di altri tempi ma il suo cuore aveva sole e cielo azzurro. Una voce etichettabile come un soprano lirico con un timbro vocale morbido e riconoscibile seguita da un’ottima dizione vocale. Convertita al cattolicesimo fu sempre devota a Santa Teresa d’Avila. Una cantante con la sua personalità da far innamorare grandi palcoscenici e diventare ancora umana quando si rinchiudeva con il suo grande amore che si chiamava Maria Antonietta Sisini , Ben trentasei anni di grande e unico amore. Forse è il momento di ricordare quelle bellissime parole del testo della canzone Morirò d’amore: “Morirò d’amore per te, il tuo sorriso, l’allegria, quanto mi mancano”. Per noi tutti, molti, di più, manca la tua presenza ma soprattutto il richiamo musicale dei tuoi testi. Personalmente che negli anni che ne ho seguito il dolce richiamo, posso dire che Mina è un ottima cantante, ma Giuni Russo è andata oltre ogni pensiero e immaginazione. Per te morirò d’amore
Oreste Roberto Lanza