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“Il sogno nel cassetto – ha aggiunto – è realizzare un modello di humanitas pubblica nel sud Italia per lo sviluppo di una medicina che vada dalla medicina di precisione alla terapia cellulare e dei trapianti, un progetto molto ambizioso e visionario che guarda sempre al paziente visto come persona”. “Affinché questo sogno possa avverarsi – ha concluso – è necessario il sostegno delle istituzioni – governo, Regione e università – e di tutti coloro che credono nel bene comune e nel rilancio della sanità del Sud”.
Di “Orizzonte condiviso” ha parlato il direttore generale Alessandro Delle Donne, che precisa: “questo Istituto è al lavoro su alcune delle proposte del prof. Gesualdo: medicina di precisione, terapie cellullari e trapianti, intelligenza artificiale sono già delle realtà nei nostri reparti. Delle realtà in nuce, forse, ma pronte per germogliare e portare frutto. Tutto ciò sarà possibile proprio con la guida del prof. Gesualdo, con il quale condividiamo, ancora prima che progetti, una visione: l’umanizzazione delle cure, la persona al centro, la tutela della salute a 360 gradi”.
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