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In una notte di mezza estate è piacevole raccontarvi una storia curiosa e divertente. Ai giorni nostri non conoscere l’ora esatta è praticamente impossibile. Smartphone, pc, tabelloni pubblicitari, radio, TV e orologi da polso sempre più precisi, segnano le nostre giornate al centesimo di secondo. A cavallo tra l’ottocento ed il novecento, quando questi strumenti non esistevano e gli orologi, si era soliti dire che andavano a petrolio, come si regolavano i nostri trisavoli? C’era solo la posizione del sole. Però, le meridiane certo non hanno mai spaccato il secondo, oppure cedevano alle nuvole o al tramonto, bisognava correre al treno, o prendere servizio in fabbrica, e un campanile segnava le 10 mentre l’orologio del Municipio faceva le 9e50, tutti andavano in crisi: come venirne fuori? Turisti e pendolari, organizzatori di spettacoli ed eventi sportivi, banche, funzionari pubblici, avvertivano sempre più l’esigenza di avere un’ora certa. Nel Regno Unito ebbero una straordinaria idea: “Il Meridiano zero passa da Greenwich, vero? Quindi è lì l’ora esatta, erga omnes“. A tutti i cittadini fu consentito di raggiungere il reale osservatorio per sincronizzare i propri orologi. Una bagarre. il direttore, un bel giorno perse la pazienza e decise che il pubblico poteva accedere a Greenwich solo il lunedì. Immaginate le proteste. Un solerte e intraprendente assistente, tale John Belville, ebbe un’idea che non si sarebbe mai sognato neppure il più ingegnoso affarista napoletano. Appena lasciato il suo posto di lavoro, Greenwich non è molto distante da Londra, sistemava i suoi orologi e incaricava un gruppo di garzoni di portarli in giro in ogni quartiere della città. Centinaia di orologiai, banchieri, imprenditori, dirigenti di uffici pubblici, si abbonarono per poter avere, a domicilio, almeno una volta la settimana, l’ora esatta. una trovata più che geniale che rese ricco e famoso l’aiuto astronomo del celeberrimo osservatorio. John Belville però, non ebbe il tempo di godersi molto a lungo fama e sterline. Alla sua morte tuttavia, la famiglia continuò la lucrosa attività. Per cinquant’anni sua figlia, Elizabeth Ruth Noemi Belville, fu riconosciuta da tutti, come “The Greenwich time lady“. Divenne una leggenda. Sul suo conto fiorirono numerosi aneddoti. Si dice che quando il suo aspirante marito si dichiarò e le chiese: “ Vorresti sposarmi?“. Elizabeth, unica volta nella sua vita, rispose: “Non vedo l’ora…“.

mimmo loperfido

Redazione

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