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"Ironique"Ironique, è una girandola di suoni e gusti differenti: il teatro, il pop d’autore, il raffinato francese che irrompe nei suoi testi, la poesia, l’ironia e le nevrosi di una cantautrice dai capelli dritti e l’immancabile smoking. Partita dal Belgio dove ha vissuto i primi quindici anni di vita, Luigia Altamura in arte Ironique, è cresciuta a Molfetta tra la musica del fratello chitarrista Sergio e i gelati del padre ex-pasticcere (anch’egli valente musicista negli anni ’60 con il gruppo dei Rovers). Una funambola della voce e moderna chanteuse in grado di far saltare ogni schema.

“Mio padre vendeva i gelati ed io mi sentivo in dovere di assaggiare tutti i gusti per non dispiacere nessuno di loro". Con queste parole esordisce Ironique durante la chiaccherata nel suo studio di registrazione di Molfetta a due passi da Bari con noi di LSDmagazine venuti per studiare il fenomeno musicale di questa città che sforna da qualche anno artisti a tutto tondo nel panomara italiano. Questa premura infantile, questo sguardo non razzista verso tutti i colori del gelato ha condizionato il suo disco d’esordio "Mio padre vendeva gelati"  prodotto dalla coraggiosa etichetta Digressione Music (con il sostegno di Puglia Sounds), è un viaggio multiforme tra i profumi della sua infanzia e le mille facce di una personalità artistica matura ci dice, ed il disco è concepito come un giocattolo da demolire e ricostruire, da congelare e scongelare, in uno spazio libero ma ben definito nel quale giocare insieme, alla ricerca di nuove regole”.

Nove canzoni come nove gelati, di gusto e forma differente: dall’elettropop della titletrack alle note struggenti di Cuore d’amore, i sapori d’Oriente di A,a amaca e il gusto retrò di Cuscinetti, il divertissement di Chaque soir sur le toit “in falso inglese e falso francese, lingua ironiquiana”. Lo sberleffo irriverente di Voglio andare a Pompidou (ecco un perfetto refrain da tormentone)  arrangiato dal fratello Sergio Altamura, fa da contraltare alla inaspettata tenerezza di Cattivo gusto, fino al singolo Seulement tes yeux, il cui video (realizzato da OttopiùOtto) ha già conquistato la rete e partecipa al contest 1M festival, che porterà sul palco del Primo Maggio sei artisti italiani. Il disco, inno alla diversità condensato in nove brani (assoluta novità nel panorama musicale italiano), nasce nel laboratorio artigianale del maestro Giovanni Astorino, bassista di Caparezza, violoncellista nell’Orchestra della Fondazione Petruzzelli di Bari e arrangiatore dell’intero disco.

"Ironique"
Lì, Ironique si rinchiude spesso con il collaboratore di sempre, il chitarrista Giulio Ricotti, per sfornare le sue canzoni di cui firma musica e testi.

La borsa di studio all’Accademia di autori e interpreti di Mogol (vinta nel 2007) è stato solo il primo di una serie di riconoscimenti per Ironique, semifinalista a Musicultura e Sanremo Lab e finalista a Sanremo web nel 2010 con Amore a più non posso. Nello stesso anno è ospite di Mtv come vincitrice del Tnt – Festival dei Giovani Talenti, lprima manifestazione dedicata alle eccellenze giovanili italiane promossa dal Ministro della Gioventù. Il brano Voglio andare a Pompidou viene selezionato da Renato Zero per il cofanetto Io e l’Altro (edito da Fonopoli). La carica dei suoi live è dirompente. Sul palco Ironique è imprevedibile e guascona. Se ne accorgono artisti del calibro di Morgan, Roy Paci, Marta sui tubi, Caparezza, Simone Cristicchi, Bungaro, Nina Zilli e Tricky, che le affidano l’apertura dei loro concerti.
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Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.