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«Il lieto fine un po’ m’ha stancato storie su storie popolate da principesse e fatine da burattini e personaggi zuccherosi: il diabete m’hanno alzato! Empatizzo con i cattivoni con orchi, lupi e sadiconi. Nei loro cuori albergava spesso l’amore tradito, calpestato e fatto a pezzettoni. Non si nasce così cattivi l’abbiamo ormai imparato… Dentro di noi cova un animale oscuro si manifesta quando non ti senti al sicuro. Mostri, vampiri e orchi diventano la migliore compagnia e del male la più cupa epifania»: è la poesia “Odio il lieto fine”, contenuta nella raccolta di racconti e componimenti “Le domande inutili” di Marzia Santella. In queste parole è condensata l’atmosfera di fondo che ammanta le storie dell’autrice: sono infatti racconti amari, in cui spesso l’amore non è un sogno ma una caduta nel baratro, e dove si dipinge un ritratto veritiero e a tratti cinico degli esseri umani. Nella poesia appena citata, infatti, si afferma: «Dentro di noi cova un animale oscuro si manifesta quando non ti senti al sicuro», ed è sicuramente un’ottima descrizione di come la paura o la rabbia possano far emergere il lato più oscuro della nostra anima, quello che cerchiamo costantemente di tenere a bada ma che ogni tanto ruggisce e gratta con i suoi artigli per emergere. È la stessa autrice a descrivere i personaggi dei suoi racconti come figure fatte di luce e di oscurità insieme, apparentemente dolci e remissive ma che, talvolta, mal celano le braci che ardono sottopelle; e allora accadono eventi che sfuggono dal controllo, e che portano a conseguenze tragiche. L’opera è divisa in due sezioni: troviamo prima i racconti e alla fine delle poesie e delle filastrocche semiserie; nella parte dedicata ai racconti incontriamo molti esempi di questa umanità chiaroscurale, e per certi versi violenta. «L’amore porta con sé passione, ma può determinare anche toni forti e comportamenti estremi», afferma Michele Sommaruga nella prefazione all’opera, e non si può che condividere la sua analisi: gli impulsi e le passioni umane possono essere incendi devastanti, se non sono controllati; accade, ad esempio, nel racconto “Delisio”, in cui si narra la storia di un’ossessione d’amore dai contorni macabri e dal finale scioccante. O si potrebbe menzionare il racconto “Il costo dell’emancipazione”, dove conosciamo il secondo atto della tragica storia di un personaggio già incontrato in precedenza, Berenice – «La vera natura delle persone non può rimanere celata per tutta l’esistenza: prima o poi l’essenza si mostra nuda e cruda e bisogna imparare a farci i conti».