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La cultura altro non e’ che un inarrestabile processo di ibridazione, accelerato, oggi piu’ di ieri, da un transculturalismo determinato dalla globalizzazione e dalle migrazioni di massa. La lingua, la letteratura, l’arte, la musica vengono incessantemente attraversate da innesti che giungono da un oltreconfine sempre piu’ vasto e lontano. Atse Tewodros, coordinato dalla scrittrice, narratrice, cantante italo-etiope Gabriella Ghermandi in collaborazione con il pianista barese Michele Giuliani, e’ piu’ di un cd di musica Jazz Ethio-Italiana, piu’ di uno spettacolo di musica, narrazione e danza, e’ un progetto interculturale e interdisciplinare che nasce con la volonta’ di diffondere, in particolare in Italia, la musica e la cultura etiopi, ma anche di dare l’opportunita’ a musicisti italiani di esplorare un contesto musicale nuovo. E’ come se, all’improvviso, si scoperchiasse un secondo vaso di Pandora, rimasto sigillato, e ne venissero fuori ritmi, lingue e melodie sconosciute e scatenasse una Babele sonora in cui l’ascoltatore non perde il filo ma prende confidenza con il canto e il ritmo della musica africana che racconta delle gesta eroiche dell’imperatore Atse Tewodros, dei vecchi patrioti etiopi, scalzi sulle montagne, a combattere contro l’esercito italiano, raccontano della migrazione, del dolore di vivere in una terra le cui leggi rimarcano continuamente che non e’ tua, ma raccontano anche dell’amore e della passione di un popolo, del riso, del pianto, della vita, della morte.
Il significato sfugge a chi non parla l’Amarico, ma si puo’ cogliere nelle sfumature di una lingua ricca di suoni e dotata di un affascinante profilo melodico, nella cura per l’intonazione e il gusto teatrale.
“Se pensiamo che noi italiani abbiamo una storia con l’Etiopia, un passato forte ed un presente potenzialmente ancora più forte che potrebbe poggiare le sue basi sullo scambio culturale e aprire nuove strade alla nostra e alla loro economia su una via preferenziale pechè gli etiopi adorano gli italiani e non aspettano altra occasione che confrontarsi con noi e se pensiamo che noi non sfruttiamo questa occasione, anzi la lasciamo sfruttare da altri (perché è quello che sta avvenendo), sento che stiamo perdendo una chance. Il progetto “Atse Tewodros”, in questo senso è un piccolo passo verso questa direzione: la riscoperta di un mondo a noi cosi vicino ma che immaginiamo spesso tanto lontano.”, sostiene Michele Giuliani, intervistato da noi di LSDmagazine che ha creduto fortemente in questo progetto e che lo supporta sin dalla fase embrionale grazie soprattutto al suo direttore Michele Traversa innamorato della cultura etiope.
Inizia, cosi, un viaggio musicale tra Etiopia e Italia, in cui jazz e musica tradizionale etiope si fondono, portando in Italia la cultura e la memoria storica di quel Paese, anche in relazione ai suoi legami con il nostro. Un viaggio di tanta gente messa insieme: musicisti, poeti, storici etiopi che hanno consegnato vecchie canzoni cantate durante la guerra contro l’esercito italiano, amici. “A questo viaggio abbiamo deciso di dare il nome di uno dei piu’ amati imperatori d’Etiopia: Atse Tewodros, un imperatore particolare, non appartenente alla dinastia imperiale. Atse Tewodros e’ molto amato in Etiopia, ancora oggi, e di lui, tutt’oggi, si cantano le gesta eroiche. E’ l’imperatore che apri l’Etiopia alla modernita’, pur mantenendo intatta la tradizione. Abbiamo scelto l’immagine di Atse Tewodros per rammentare e rammentarci come tutti abbiamo il potere di cambiare il destino delle nostre vite, ma per fare questo dobbiamo osare. E in questo viaggio noi vogliamo osare.”, ha dichiarato Gabriella Ghermandi in un’intervista rilasciata di recente.
Un aspetto fondamentale del progetto e’ la creazione di una opportunita’ di incontro tra artisti etiopi e italiani. “E’ una grande opportunità per i musicisti italiani, in questo caso pugliesi. Il trio che andrà in Etiopia è composto da me al pianoforte, Marcello Piarulli al basso e Cesare Pastanella alle percussioni. Il trio è già collaudato, si chiama Reunion Platz ed è lo stesso collettivo musicale con cui ho realizzato ROOTS , il mio precedente album, nel quale abbiamo già sperimentato la fusione dei ritmi dell’africa con le sonorità del jazz. Questa è dunque un’occasione per tutti noi di evolverci, di apprendere nuovi linguaggi, di adottare nuove linee di pensiero, di azzerare gli schemi e lanciarci in un nuovo modo di fare musica. A tal proposito, abbiamo deciso di affrontare le prove e le sessioni di registrazione ad Addis Abeba dove potremo lasciarci influenzare più pienamente e avremo occasione di collaudare sul campo le nostre esperienze.”, continua Michele Giuliani.
E per realizzare cio’, serve il sostegno di tutti, soprattutto per finanziare il viaggio dei musicisti italiani in Etiopia, i quali, insieme ai musicisti etiopi, elaboreranno e registreranno i brani del cd. Per una parte del finanziamento si e’ scelta una forma di crowd-funding, dove ogni singola persona puo’ diventare produttore con 15 euro. Le quote si prenotano su Produzioni dal basso, ma vengono pagate solo quando tutte saranno state prenotate. In cambio di ciascuna quota, si ricevera’ il cd, una volta realizzato. “Un co-finanziamento di tanti, insomma. Per noi è la prima volta, e siamo assolutamente strabiliati di vedere in quanti stanno rispondendo in modo davvero positivo in un momento cosi delicato per le nostre tasche. Ci mancano ancora poche quote e il progetto può partire.”, conclude Michele Giuliani.
Per chiunque voglia maggiori informazioni e aderire al progetto, può saperne di più su:
http://www.produzionidalbasso.com/pdb_1436.html”.