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(Adnkronos) – Si è svolto oggi a Roma, presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, il 2° Forum Space&Blue, aperto dai ministri Urso e Musumeci. L’evento – si segnala in una nota – ha riunito i principali rappresentanti istituzionali, associativi e industriali per approfondire gli strumenti di interconnessione tra l’Economia dello Spazio e l’Economia del Mare, due pilastri strategici per il futuro economico e tecnologico dell’Italia. “Il nostro Paese può dire molto al mondo nei settori della Space Economy e della Blue Economy, dove la tradizionale eccellenza scientifica e manifatturiera italiana può trovare ulteriori possibilità di sviluppo. Abbiamo riservato particolare rilevanza a questi due comparti nel Libro Verde ‘Made in Italy 2030’, ora avviato a consultazione con stakeholder pubblici e privati, che servirà a delineare la politica industriale che intendiamo sviluppare nei prossimi cinque anni” – ha sottolineato in apertura dei lavori il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. “Siamo convinti che le due dimensioni “spazio e mare” troveranno l'Italia preparata nella sua attività imprenditoriale, nella sua capacità progettuale e di finanziare. Il governo italiano in ognuna delle due realtà non si farà cogliere impreparato perché per l'Italia è importante trovare nuovi spazi di mercati, e per orgoglio nazionale è importante uscirne da protagonista, sia guardando il cielo sia il mare. Per questo siamo convinti di avere lavorato con grande impegno” – ha aggiunto ministro per la Protezione civile e le Politiche del Mare, Nello Musumeci. A distanza di un anno dal primo appuntamento, il Forum ha confermato la rilevanza strategica dell’Economia dello Spazio e dell’Economia del Mare, evidenziando come la loro integrazione, combinata con l’adozione di tecnologie avanzate come l’Intelligenza Artificiale e il Digital Twin, possa generare nuove opportunità economiche, creare valore aggiunto per il Sistema Paese e rafforzare il posizionamento dell’Italia come leader globale nelle economie del futuro. L’Economia dello Spazio italiana vale quasi 3 miliardi di euro, con una base di circa 400 imprese attive. Secondo i dati dello Space Economy Report di Euroconsult, il mercato spaziale globale ha raggiunto i 509 miliardi di dollari nel 2023 e si stima che crescerà fino a 737 miliardi di dollari entro il 2031. La navigazione satellitare rappresenta la maggior quota di mercato (56,3%), seguita dalle comunicazioni (35%), dall’osservazione della Terra (3,9%) e dalle applicazioni legate alla sicurezza (3,2%). L’Europa si posiziona come terza area mondiale, con un contributo di 97 miliardi di dollari. Parallelamente, l’Economia del Mare italiana, secondo il XII Rapporto di Ossermare – Unioncamere, contribuisce in modo significativo al PIL nazionale, con oltre 178 miliardi di euro di valore aggiunto e più di 1 milione di occupati in quasi 228.000 imprese. Si stima che a livello globale, il settore marittimo valga oltre 1,5 trilioni di dollari e, secondo UNEP e The London School of Economics, potrebbe raddoppiare entro il 2030 raggiungendo i 3 trilioni di dollari. Il 2° Forum Space&Blue ha posto l’accento sulle opportunità moltiplicative derivanti dalla convergenza di questi due settori, che non solo potenziano la competitività italiana, ma consolidano la rilevanza geopolitica del Paese nel Mediterraneo e nei mercati internazionali, garantendo una maggiore sovranità nazionale, rafforzando la sicurezza e contribuendo a una crescita economica sostenibile. È emerso chiaramente come lo sviluppo di una filiera Made in Italy nella Space&Blue Economy rappresenti anche una straordinaria opportunità per il sistema Deep Tech nazionale di attrarre nuovi investimenti e contribuire ad affrontare le grandi sfide del nostro tempo, compiendo così un passo decisivo per proiettare l’Italia nel panorama economico e tecnologico globale. Durante i lavori, sono stati approfonditi, per la prima volta in Italia, gli strumenti operativi di interconnessione, tra cui l’osservazione dei dati, il ruolo strategico delle agenzie – come l’Agenzia Spaziale Italiana, la neonata Agenzia per la Sicurezza delle Attività Subacquee e il sistema camerale per il mare – e dei cluster tecnologici, le potenzialità di un meta-cluster integrato e le opportunità derivanti dall'innovazione tecnologica e dall'espansione in settori emergenti.  Il percorso del progetto Space&Blue prosegue con la proposizione di istituire un tavolo permanente per un piano strategico tutto Made in Italy. Prossimi appuntamenti a novembre 2025 con il 3° Forum e nel 2026 con ISBEC – il Congresso Internazionale sulla Space&Blue Economy. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Redazione

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