Tempo di lettura: 2 minuti

(Adnkronos) –
Joe Biden autorizza l'Ucraina a lanciare missili a lungo raggio Atacms contro la Russia e apre una nuova fase della guerra a 2 mesi dall'addio alla Casa Bianca. Il presidente degli Stati Uniti prende una decisione rinviata per mesi proprio mentre si appresta a consegnare il testimone a Donald Trump. Il prossimo presidente, che in campagna elettorale ha scommesso sulla fine della guerra in temi brevi, si troverà a gestire una pratica ancor più complessa. Il tycoon non ha commentato le news che hanno monopolizzato le ultime ore. In compenso parla, in maniera esplicita, il figlio Donald jr: "Sembra che il comparto militare-industriale voglia assicurarsi di far scoppiare la Terza Guerra Mondiale prima che mio padre abbia la possibilità di creare la pace e salvare vite. Bisogna bloccare quei trilioni di dollari. Imbecilli!", scrive in un tweet. Da Mosca, ricordano le parole pronunciate nel recente passato da Vladimir Putin: "Gli attacchi con missili contro la Russia significano che la Nato è in guerra". Ora, la prospettiva di attacchi in territorio russo è concreta. Gli Atacms, però, non sembrano destinati a modificare in maniera profonda il quadro del conflitto. Mosca, come hanno evidenziato in particolare gli analisti dell'Institute for the study of War (Isw), ha ridisegnato la mappa di basi e strutture, portate fuori dalla portata dei missili. Inoltre l'Ucraina, che tra l'altro colpisce il territorio russo in profondità con i droni, non avrà a disposizione un numero sufficiente di Atacms per modificare radicalmente il copione della guerra. La decisione di Biden, insomma, rischia di non avere un reale impatto sul campo se si eccettua l'effetto limitato al Kursk, dove sono schierati migliaia di soldati della Corea del Nord. Il ricorso ai missili potrebbe funzionare da deterrente e evitare un impegno più ampio di Kim Jong-un al fianco di Putin. Il momento in cui è stata presa la decisione da Biden è un elemento destinato ad incidere. L'ultimo passo dell'amministrazione in relazione alla guerra tra Ucraina e Russia condiziona inevitabilmente il percorso che Trump vorrebbe seguire da gennaio. In 2 mesi, la strada verso la pace potrebbe complicarsi rispetto alle aspettative del neo presidente eletto. Il post di Donald jr è un primo segnale. A completare il quadro, il cinguettio di Elon Musk, destinato ad un ruolo di primo piano nell'amministrazione Trump: "Il problema è che la Russia risponderà".  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Redazione

Lsd sta per Last smart day, ovvero ultimo giorno intelligente, ultima speranza di una fuga da una cultura ormai completamente omologata, massificata, banalizzata. Il riferimento all'acido lisergico del nostro padre spirituale, Albert Hofmann, non è casuale, anzi tutto parte di lì perché LSDmagazine si propone come cura culturale per menti deviate dalla televisione e dalla pubblicità. Nel concreto il quotidiano diretto da Michele Traversa si offre anzitutto come enorme contenitore dell'espressività di chiunque voglia far sentire la propria opinione o menzionare fatti e notizie al di fuori dei canonici mezzi di comunicazione. Lsd pone la sua attenzione su ciò che solletica l'interesse dei suoi scrittori, indipendente dal fatto che quanto scritto sia popolare o meno, perciò riflette un sentire libero e sincero, assolutamente non vincolato e mosso dalla sola curiosità (o passione) dei suoi collaboratori. In conseguenza di ciò, hanno spazio molteplici interviste condotte a personaggi di sicuro spessore ma che non trovano spazio nei salotti televisivi, recensioni di gruppi musicali, dischi e libri non riconosciuti come best sellers, cronache e resoconti di sport minori, fatti ed iniziative locali che solitamente non hanno il risalto che meritano. Ma Lsd è anche fuga dal quotidiano, i vari resoconti dai luoghi più suggestivi del pianeta rendono il nostro magazine punto di riferimento per odeporici lettori.