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(Adnkronos) – "Fosse stato per me, per come ragiono io e per quanto sono riservato, il famoso coming out, non l'avrei mai fatto". Gabriel Garko si apre con Nunzia De Girolamo, durante la puntata di 'Ciao Maschio' in onda sabato 9 Novembre, in seconda serata su Rai 1, e ammette di essere stato costretto a rivelare la propria omosessualità nel 2020.  "C'era qualcuno che mi impediva di essere me stesso, sotto tanti punti di vista, – ha rivelato – perché dal momento in cui blocchi l’aspetto della sessualità, vuol dire che blocchi tutto, è come una piccola palla di neve che rotolando diventa immensa. Fosse stato per me, per come ragiono io e per quanto sono riservato, il famoso coming out, non l'avrei mai fatto. Perché io sono dell'opinione che fino a quando esisterà il coming out, significa che non si è realmente liberi. Se qualcuno deve sempre denunciare quali sono le proprie preferenze. Io ho sempre detto, per quale motivo un etero non deve denunciarsi come tale, o per quale motivo un etero non deve denunciare quello che gli piace fare. Ognuno è quello che vuole essere. Però purtroppo io mi sono trovato in un momento particolare della mia vita, dove o lo facevo io stesso il coming out o veniva fatto da terzi in maniera brutta".  "Ho cercato di farlo nel modo più naturale possibile, – ha continuato l'attore – nel modo più sincero possibile. Però l'ho fatto e devo dire mi sono liberato di un grandissimo peso. Forse da tanti è stato visto spettacolarizzato o cose del genere, ma non è stato questo l'intento. È stato proprio un intento di corsa verso qualcosa a cui volevo sfuggire e farlo in un modo per me dignitoso, per poi poter tornare a rilavorare come se nulla fosse successo. Questo era il mio più grande obiettivo". —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Redazione

Lsd sta per Last smart day, ovvero ultimo giorno intelligente, ultima speranza di una fuga da una cultura ormai completamente omologata, massificata, banalizzata. Il riferimento all'acido lisergico del nostro padre spirituale, Albert Hofmann, non è casuale, anzi tutto parte di lì perché LSDmagazine si propone come cura culturale per menti deviate dalla televisione e dalla pubblicità. Nel concreto il quotidiano diretto da Michele Traversa si offre anzitutto come enorme contenitore dell'espressività di chiunque voglia far sentire la propria opinione o menzionare fatti e notizie al di fuori dei canonici mezzi di comunicazione. Lsd pone la sua attenzione su ciò che solletica l'interesse dei suoi scrittori, indipendente dal fatto che quanto scritto sia popolare o meno, perciò riflette un sentire libero e sincero, assolutamente non vincolato e mosso dalla sola curiosità (o passione) dei suoi collaboratori. In conseguenza di ciò, hanno spazio molteplici interviste condotte a personaggi di sicuro spessore ma che non trovano spazio nei salotti televisivi, recensioni di gruppi musicali, dischi e libri non riconosciuti come best sellers, cronache e resoconti di sport minori, fatti ed iniziative locali che solitamente non hanno il risalto che meritano. Ma Lsd è anche fuga dal quotidiano, i vari resoconti dai luoghi più suggestivi del pianeta rendono il nostro magazine punto di riferimento per odeporici lettori.