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In occasione della terza giornata dell’Emigrante, il prossimo 4 e 5 agosto a Ruoti, borgo di oltre tremila abitanti in provincia di Potenza, ritorna il “Festival delle Radici”. Un evento speciale che fa parte del progetto “Turismo delle Radici” dedicato a tutti coloro che desiderano riscoprire e riconnettersi con le loro origini. Valorizzare le tradizioni locali e rafforzare il legame con gli emigrati quegli uomini e donne che ritornano per sentirsi a casa con la propria storia , le radici e la forte identità è il forte sentire di questo borgo che fa parte della Comunità montana Marmo Platano. Le pagine di storia sono piene di questo fenomeno che dura ancora con metodologie diverse. Iniziato verso la fine del 1800 e fino agli anni 50 ha interessato numerose regioni d’Italia, tra cui la Basilicata. In Lucania è stato a dire di tanti storici così massiccio che si è ipotizzato che per numero di emigranti un’altra Basilicata sia dispersa nel nuovo mondo. Tra tanti scritti c’è un libro, quello di un medico-giornalista di Santarcangelo, Antonio Molfese, “l’Emigrazione da un paese agricolo della Basilicata” che illustra le cause del fenomeno, mostrando sempre ed in tutti coloro che ne sono stati protagonisti un comune denominatore di natura psicologica: il desiderio e la speranza di vivere nella nuova sede una vita migliore. I dati delle statistiche del tempo indicano come tra il 1869 e il 1876 partono 14.000 lucani, negli anni successivi si va dai 1.102 emigrati del 1876 ai 53.592 espatriati dal 1882 al 1887. Negli anni seguenti la situazione si aggrava sino a toccare, nel 1896-1903, la cifra di 120.796 espatri, facendo della Basilicata la regione d’Italia più colpita dall’esodo migratorio dopo il Veneto. In definitiva, tra il 1871 ed il 1911 ben 361.326 lucani lasciano la propria terra per emigrare. Un dato che continua a crescere. Nell’attualità i dati del cosiddetto emigrante di ritorno resta sempre basso. C’è soddisfazione da parte della comunità ruotesi e del sindaco Franco Gentilesca e il suo Vice Maria Troiano.  “Un progetto “Turismo delle Radici”, dedicato a tutti coloro che desiderano riscoprire – sottolinea Franco Gentilesca, sindaco di Ruoti – e riconnettersi con le loro origini, pensata per celebrare e riscoprire le tradizioni, la cultura e le radici storiche che caratterizzano il nostro territorio”. Gli fa eco il Vice Maria Troiano che precisa i termini del progetto: “Il progetto è finanziato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI) nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Questo programma mira a valorizzare i borghi italiani, promuovendo un turismo sostenibile e responsabile, e a riscoprire le radici culturali delle comunità locali. Il 2024 è stato proclamato l’Anno delle Radici Italiane nel Mondo, un’occasione speciale per celebrare il legame profondo che unisce gli italiani e i loro discendenti sparsi per il globo”. In questo contesto, il Festival delle Radici assume un significato ancora più rilevante, diventando un punto di incontro per chi desidera riscoprire le proprie origini e rafforzare il senso di appartenenza culturale. “Si mira – precisa ancora Franco Gentilesca-  a rafforzare il legame con le tradizioni e a trasmettere alle nuove generazioni il valore della memoria storica”. L’evento avrà inizio dal pomeriggio di sabato 4 agosto, il centro storico si animerà con musica popolare di artisti locali e un percorso eno-gastronomico che offrirà ai visitatori la possibilità di assaporare i piatti tradizionali della cucina locale, per poi proseguire nella giornata del 5, con la terza edizione della Giornata dell’Emigrante, oltre a un momento religioso, ci sarà una grande tavolata all’aperto dove sarà possibile degustare un menù tipico, preparato con ingredienti locali e secondo ricette tradizionali. “Un laboratorio –  continua Franco Gentilesca- sindaco di Ruoti -che permette di scoprire il ruotese antico, “La Ruoti della Fortuna”, una sorta di gara sul dialetto ruotese”. Il pomeriggio proseguirà con una conferenza durante la quale interverranno esperti del settore per discutere di emigrazione e accogliere i numerosi ruotesi che ritornano a Ruoti per l’occasione. Uno spettacolo teatrale e l’esibizione di danze tradizionali con il Gruppo Folk Miss’48 e poi in serata un concerto di musica popolare. “Il Festival delle Radici – conclude il sindaco Franco Gentilesca – rappresenta un’opportunità unica per la nostra comunità. Non solo ci permette di celebrare le nostre tradizioni e la nostra cultura, ma ci offre anche la possibilità di condividerle con il mondo”. Il Vice Sindaco Troiano invita tutti a partecipare: “A riscoprire insieme le nostre radici, unendo le generazioni e rafforzando il senso di appartenenza alla nostra terra”. Un appuntamento che appare diverso dai soliti con un’opportunità: Esplorare la storia e la cultura di Ruoti, e per celebrare insieme le radici comuni di questo bellissimo territorio. Provare per credere.

Oreste Roberto Lanza

Redazione

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