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Si è tenuto questa mattina, nella Sala Inguscio della Regione, il seminario tecnico-informativo dedicato al Decreto Cultura 2025. Il Presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, ha aperto i lavori sottolineando l’importanza strategica del decreto e i riflessi positivi che potrà avere sul territorio lucano. “Il Decreto Cultura 2025 – ha detto – rappresenta una svolta significativa nelle politiche culturali italiane, offrendo strumenti concreti per valorizzare il nostro straordinario patrimonio artistico, archeologico e paesaggistico. La Basilicata possiede una ricchezza culturale unica e questo provvedimento ci mette nelle condizioni di rafforzare ulteriormente il legame tra cultura, sviluppo economico e coesione sociale”. Un sentito ringraziamento è stato rivolto dal Presidente a Vito D’Adamo, Capo segreteria del sottosegretario alla Cultura Lucia Borgonzoni, intervenuto per illustrare nel dettaglio i contenuti del Decreto. Presenti anche relatori di spicco del panorama culturale regionale: Luigina Tomay, Vincenzo Mario Lombardi, Filippo Demma e Luigi Catalani, oltre ad Antonio Nicoletti, Direttore generale della Fondazione Matera-Basilicata 2019. L’incontro è stato moderato da Gianpiero Perri, Capo di Gabinetto della Presidenza regionale. Tra i punti salienti evidenziati da Bardi spiccano le nuove opportunità di finanziamento e gli incentivi fiscali previsti dal decreto, nonché lo sblocco dei fondi 2023-2024 da parte dell’Agenzia della Coesione, che permetteranno la realizzazione di progetti innovativi e inclusivi in ambito culturale. “Con il supporto di queste risorse – ha continuato Bardi – intendiamo sostenere i giovani talenti, le start-up creative e promuovere una fruizione moderna e accessibile dei beni culturali, con particolare attenzione ai piccoli borghi e alle aree interne della nostra regione. Il Piano Olivetti per la Cultura, previsto nel decreto, risponde pienamente a questa esigenza, puntando sulla rigenerazione culturale delle periferie, la valorizzazione delle biblioteche, degli archivi e del settore editoriale”. Uno degli aspetti più rilevanti per la Basilicata riguarda la cooperazione culturale con l’Africa e il Mediterraneo allargato. Bardi ha ricordato che nel 2026 Matera sarà Capitale Mediterranea della Cultura e del Dialogo, condividendo questo titolo con la città marocchina di Tétouan. “Un’occasione straordinaria – ha sottolineato – per rafforzare il ruolo di Matera come crocevia di dialogo e inclusione tra le sponde del Mediterraneo”. Non è mancato un accenno alla Convenzione Europea del Paesaggio, di cui quest’anno ricorre il 25° anniversario. “In collaborazione con l’assessore all’ambiente Laura Mongiello – ha concluso Bardi – la Regione sta già lavorando a un programma di celebrazioni per sottolineare il valore del paesaggio come bene culturale e identitario”. A tal proposito, Mongiello ha annunciato si essere in dirittura d’arrivo sul Piano Paesaggistico: “Mancano pochi giorni alla conclusione della consultazione pubblica – ha detto – e finalmente potremo dotarci di uno strumento fondamentale che rappresenta non solo un atto tecnico, ma anche un’occasione di partecipazione e condivisione con la comunità”. L’intervento di D’Adamo sul Decreto Cultura 2025 è stato il fulcro dell’incontro: “Un’attenzione particolare – ha detto – è riservata agli istituti culturali della Basilicata che devono essere messi nelle condizioni di accedere con regolarità e tranquillità ai contributi pubblici, soprattutto per quanto riguarda la promozione e la produzione culturale. Abbiamo rilevato che, nonostante la vivacità del territorio lucano, sono state presentate poche domande per i contributi agli istituti culturali. È nostro compito supportare questi enti affinché possano partecipare pienamente a tutte le opportunità di finanziamento disponibili”. D’Adamo ha richiamato l’attenzione su alcune realtà strategiche: “In Basilicata operano tre fondazioni importanti, tra cui la Fondazione Leonardo Sinisgalli che promuove la straordinaria figura del poeta-ingegnere fondatore della ‘Civiltà delle Macchine’. È fondamentale lavorare affinché questa fondazione e altre simili siano inserite nella Tabella Triennale degli Istituti Culturali di Valenza Nazionale, riconoscendo il loro contributo alla cultura italiana”. A sostegno di questo obiettivo, D’Adamo ha invitato le istituzioni competenti a prendere contatti diretti con le fondazioni culturali presenti in regione, al fine di rafforzarne il ruolo anche come fondazioni di ricerca e sviluppo in collaborazione con realtà industriali e private, evidenziando, inoltre, la disponibilità di diversi soggetti privati a sostenere tali iniziative. Quello di stamane è un primo appuntamento sul tema della cultura. Bardi ha annunciato che seguirà, a stretto giro, un incontro dedicato alle politiche locali per integrare le direttive del Decreto nel futuro Piano Strategico regionale. “Vogliamo garantire che ogni risorsa messa a disposizione dal Governo – ha detto il Presidente – sia utilizzata nel modo più efficace possibile, facendo della Basilicata un modello di riferimento per le politiche culturali italiane”.