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La sera del 23 marzo 1988 a Policoro furono trovati i cadaveri di una coppia di giovani fidanzati: Luca Orioli e Marirosa Andreotta. Il caso fu chiuso dopo sei indagini e sei archiviazioni indicandolo come semplice incidente. La storia dei cosiddetti fidanzatini di Policoro, pare non si trovassero in questa condizione, dopo trentasette anni fa sentire ancora più forte la propria voce. Olimpia Oriolo Fuina, madre di Luca, chiede la riapertura delle indagini. “ Questo potrebbe essere il mio ultimo grido di aiuto, ma soprattutto di diritto alla verità. Perché la verità grida forte nelle carte. Chiunque ha letto gli atti non può fare a meno di scandalizzarsi a vedere le cose. Ma soprattutto vedo che il tempo sia maturo e che a Matera c’è un cambiamento che mi ispira tanta fiducia. Quindi confido molto in questa cosa anche perché sono convinta, a meno che non siano spariti gli atti come i negativi di quella notte, spariti dalla caserma di Policoro,che chi leggerà questa volta quegli atti ora potranno trovare molto scandalizzarsi loro come tutta l’Italia e regolarsi di conseguenza. Perché non si po’ accettare una cosa del genere”. In breve quali sono gli aspetti dove bisogna soffermarsi per chi dovrà eventualmente rileggere le carte?.
“Io mi soffermerei su due punti essenziali. Il primo, in quella notte siamo stati chiamati un ora e mezza dopo la scoperta dei corpi. Non si sa neppure a che ora precisamente sia arrivata la padrona di casa. Sicuramente da un documento rilasciato i carabinieri quando hanno visto l’accensione manuale del caldo bagno azionato alle 23,20. Chi a quell’ora, avrebbe potuto manovrare questo elettrodomestico? Indubbiamente c’è da rivedere anche e da conoscere l’orario preciso della scoperta dei corpi. Seconda cosa: Quando dopo un ora e mezza arriviamo sul luogo troviamo una scena dove ho avuto l’esatta percezione di cosa era accaduto. Cioè, mio figlio è stato ammazzato non sto più di tanto in questa casa. Questa era una percezione perché una madre sente il pericolo del figlio e avverte quello che gli può essere capitato”. La domanda che si fa da tanti anni qual è?
“Chi aveva interesse a che un Vicepretore onorario dicesse cose non vere. Cioè facesse chiudere un caso approssimativamente giacche noi non potevamo sapere nulla di quello che era accaduto prima. Perché siamo stati chiamati un ora e mezza dopo l’allestimento della scena. Chi aveva interesse? Chi ha cancellato la scena?”
Come si dice lotta dura vittoria sicura?
“Non mi fermerà nessuno, la morte? Ma neppure quella perché dopo probabilmente sarò più forte di allora. Quello che non avrò ottenuto sulla terra eventualmente l’otterrò dal cielo”. Nella notte menzognera di Policoro il grido forte di mamma va oltre qualsiasi atteggiamento di ostinato silenzio. Un silenzio che comincia a fare rumore molto forte.
“Dare vita alla Speranza premiando la perseveranza è ciò che imprevedibilmente è accaduto in questa mia infinita vicenda di ostinate illegalità perpetrate da 37 anni a danno della. Verità e della giustizia. Il 23 prossimo ricorre l’anniversario della morte di Luca. Spero di sentirvi accanto in molti. Luca sarebbe felice di sapermi circondata di tanto affetto filiale venuto a mancare con la sua assenza. Ora è presenza viva in ciascuno di noi come lo è nella mia vita che brilla di questo Suo Amore ormai divenuto immortale e universale”. Noi come giornale, redazione ma soprattutto lucani le saremo sempre al suo fianco perché uomini e donne che vivono di verità. Grazie Olimpia.
Oreste Roberto Lanza