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Barbara Malaisi, con un solido background nel campo della divulgazione tarologica, dimostra ancora una volta la sua versatilità come scrittrice con il nuovo libro “Il giardino delle ombre”. La sua capacità di mescolare elementi di introspezione psicologica con il mistero dei tarocchi rende infatti “Il giardino delle ombre” un’opera molto particolare. Il libro è una sorta di viaggio nell’oscurità dell’animo umano che si sviluppa attorno al potere evocativo di queste carte figurate. “Il giardino delle ombre” di Barbara Malaisi è un romanzo noir che avvolge il lettore in un’atmosfera cupa e introspettiva, esplorando i meandri di una psiche tormentata. La storia di Sabino, un uomo segnato da lutti e tragedie, si sviluppa nel cuore di un cimitero, luogo che diventa metafora della sua stessa esistenza. “I cimiteri, dunque. L’attrazione per quei luoghi appariva così forte che, ovunque la famiglia si recasse in vacanza, la visita al locale camposanto costituiva una tappa obbligata, in cui, ogni volta, si rinnovava per il piccolo Sabino il delirio della scoperta di nuove, entusiasmanti planimetrie cimiteriali. I loro brevi viaggi avevano sempre come mete posti sperduti e semiabbandonati, i più economici, gli unici accessibili a un portafogli tanto magro, e prevedevano la totale sudditanza dei genitori al desiderio tanatoerotico del figlio. Mentre lui era in preda a una sbalordita eccitazione nel girare per i labirinti della morte, suo padre e sua madre procedevano sempre più stanchi e annoiati, pur nel tentativo di mantenere una parvenza di entusiasmo che glieli facesse credere partecipi del suo. Lo amavano così tanto. Il loro unico figlio. Stravagante, sì, nessun dubbio in proposito, eppure adorabile nelle sue improvvise manifestazioni d’affetto in cui correva ad abbracciarli senza apparente motivo, o quando aiutava sua madre nelle più semplici faccende domestiche o suo padre in piccoli lavoretti di manutenzione alla loro vecchia casa di campagna. Una famiglia unita, umile, degna di rispetto. Minimizzando l’impatto dei momenti di follia del bambino sulle loro vite, pensavano che, se tanto amore costava solo qualche capriccio e qualche passeggiata al cimitero, allora quello era un prezzo che si sarebbero volentieri sforzati di pagare” si legge nelle pagine del libro di Barbara Malaisi. La narrazione è intrisa di un senso di fatalità, alimentato dalla profezia di Annarella, la strega del paese, che incombe sul protagonista come un presagio ineluttabile. I ricordi di Sabino, che affiorano tra le pagine, non sono solo un susseguirsi di dolori e perdite, ma anche uno spiraglio sul suo amore proibito per Giulia e sui legami indissolubili con le anime a lui care. La tensione narrativa cresce inesorabile, guidando il lettore verso un finale inaspettato.
Maria Rosaria Grifone