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(Adnkronos) – Oltre 31mila iscritti, un contenitore di residenti dell’area della zona rossa – che comprende alcuni quartieri di Napoli e i Comuni di Pozzuoli, Bacoli, Monte di Procida, Quarto e una parte di Marano di Napoli e di Giugliano – poi ci sono i nativi del posto che vivono lontani da casa e anche stranieri interessati al fenomeno del bradisismo e del rischio vulcanico: si tratta del Gruppo 'Quelli della zona rossa del vulcano dei Campi Flegrei', una pagina ormai di riferimento su Facebook per chi cerca notizie sul fenomeno bradisismico nell’area dei Campi Flegrei.  “La pagina è nata nel 2018, quando la situazione era più tranquilla, sino a luglio 2023 gli iscritti erano 6-7 mila, poi c’è stata l’escalation del fenomeno bradisismico”, spiega all’Adnkronos Anna Peluso, che ha fondato il Gruppo. “L’obiettivo principale è raggruppare in un unico gruppo elementi diversi: c’è chi attinge informazioni dall'Osservatorio Vesuviano, ma ci sono anche altre notizie che vogliamo siano note, per esempio ci sono anche le persone che con i loro post raccontano cosa accade durante le scosse, quali tipi di problemi si evidenziano e che tipi di servizi vorrebbero, poi ci sono gli articoli di testate giornalistiche. Insomma, c’è tutto quello che riguarda il bradisismo, è una comunità di servizio”.  “Non siamo un comitato, né l'assicurazione, è una cosa che voglio chiarire, è solo un modo per trasferire le notizie ai residenti della zona rossa. C’è sia una fetta di italiani da altre regioni che seguono il fenomeno del bradisismo e che si iscrivono anche per esprimerci vicinanza e solidarietà e poi ci sono inglesi, francesi, tedeschi che mostrano interesse per i temi vulcanologici. Alcuni di loro – spiega – producono servizi giornalistici, documentari. Sono stata contattata per alcuni lavori sul tema”.  Infine l’amministratrice della pagina lancia un appello: “Il sindaco di Pozzuoli ha riferito nell’ultimo incontro pubblico che è in possesso delle schede del Centro Studio Plinivs da luglio 2024 e ci sarebbe il 10% dei fabbricati controllati considerato ad alta vulnerabilità: chi abita in prossimità di quei fabbricati ha diritto di saperlo, è un’informazione che non è stata ancora fornita”. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Redazione

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